“Parebbe – prosegue D’Amico nella lettera – da notizie assunte all’interno della Asl che lei dirige, che tutto sarebbe frutto di una vecchia programmazione. Ad ogni buon conto ritengo il programma, laddove confermato ed attuato nei suoi contenuti, fortemente dannoso e penalizzante per le aree interne perché già vessate dalla contestuale chiusura dei tre ospedali di Guardiagrele, Casoli e Gissi, da una viabilità pietosa ed insicura che ‘allontanano’ ulteriormente queste zone da quelle litorali, da servizi essenziali sempre più rari e meno efficienti. Medesima cosa riguarda quelle realtà più a ridosso dell’area litorale, come Cupello e Scerni nel vastese, le cui sedi attuali servono una popolazione consistente e ragguardevole, limitano moltissimo il raggiungimento dei pronti soccorso dei presidi ospedalieri più vicini, chi vi lavora copre con professionalità tutto l’orario ove non sono in servizio i medici di base. Capisco e comprendo che l’operazione rientra in un piano di contenimento dei costi ma, sulla tutela della salute dei cittadini, non si può avere un atteggiamento puramente ragionieristico”.