Atessa. Terremoto all’interno della Sangroservizi, società pubblico-privata che opera nel settore del gas, per il 51 per cento partecipata dai Comuni di Atessa, Paglieta e San Vito Chietino e per il 49 per cento dalla Coopgas. Nell’assemblea dei soci, tenuta ieri ad Atessa, è stato infatti sfiduciato, da tutti i Comuni, il Consiglio di amministrazione della Sangroservizi, costretto alle dimissioni.
Tutto ciò per superare lo stato di difficoltà. L’assemblea era stata convocata per l’approvazione del bilancio consuntivo 2016 che presenta criticità nei conti, con crediti non riscossi, evidenziati da una perizia tecnica che indica che bisogna accantonare una somma di oltre 1.200.000 euro a garanzia dei crediti non riscossi. Alla riunione presenti i sindaci dei Comuni soci: Giulio Borrelli, Atessa; Nicola Scaricaciottoli, Paglieta ed Emiliano Bozzelli, San Vito. Presente inoltre l’amministratore delegato di Coopgas, Francesco Verniani, oltre al Cda della Sangroservizi, presieduto da Marco Martelli.
Ad aprire la discussione sono stati i vertici di Sangroservizi che hanno manifestato la propria soddisfazione per i risultati conseguiti, facendo leva sui crediti ancora da esigere. Il primo ad esprimere disappunto, riguardo all’analisi dei conti, è stato il Comune di Paglieta, sottolineando che non era stato presentato alcun documento sull’”esigibilità più o meno dei crediti”. Il discorso, quindi, è stato incentrato dal sindaco Borrelli sulla svalutazione dei crediti, che sarebbe dovuta essere progressiva. “Per quali ragioni – ha chiesto il primo cittadino di Atessa – i crediti sono stati svalutati tutti nel 2016? A che data è aggiornata la relazione sulla gestione, dato che non fa distinzione tra recupero dei crediti in sofferenza e nuovi incassi? Nella relazione sulla gestione è stata redatta o no la proposta di copertura delle perdite? E’ stato redatto un piano di risanamento, considerata la situazione attuale e la natura prevalente della partecipazione pubblica della società?”.
La Coopgas ha evidenziato la necessità di redigere un bilancio che potesse rappresentare il punto da cui partire per ridare sostenibilità alla società, ma che la parte pubblica, per primo il Comune di Atessa, aveva scelto di non approvare il bilancio. Borrelli ha sottolineato che, le leggi in materia, impongono di redigere il bilancio, ma anche di proporre soluzioni comprensibili e di redigere “una proposta di bilancio a crisi manifestata”, ma ciò non è stato fatto. Alla luce di tutto quanto, il Comune di Atessa, considerato che non erano stati portati in assemblea documenti fondamentali, come la relazione sulla gestione aggiornata, la proposta di copertura della perdita, un piano di risanamento, e che non erano state date risposte chiare sulla svalutazione dei crediti, ha annunciato il voto contrario all’approvazione del bilancio di esercizio e ha invitato il Cda alle dimissioni. “In caso di mancate dimissioni – ha puntualizzato il sindaco di Atessa – sarà convocata una nuova assemblea per procedere alla revoca, per giusta causa, del Cda e alla nomina di un amministratore unico”. Il sindaco Bozzelli si è associato alla dichiarazione di voto e alle motivazioni espresse dal Comune di Atessa, parlando di “bilancio viziato”. Il sindaco Scaricaciottoli ha aggiunto: “Il 30 settembre abbiamo dovuto redigere una relazione sulle società partecipate dai Comuni che, attualmente, ci vede inadempienti nei confronti della Legge Madia, in quanto il numero dei componenti del Cda è superiore al numero dei dipendenti della Sangroservizi. Per poter mantenere in vita questa società – ha aggiunto – e per evitare di doverne dare dichiarazione di liquidazione al Ministero, è necessario rimuovere l’ostacolo che la normativa ci detta. Pertanto siamo obbligati ad indirizzarci verso la figura dell’amministratore unico”. A questo punto il Cda della Sangoservizi ha rassegnato immediatamente le proprie dimissioni.