Il rifinanziamento della Zona franca urbana di Pescara vede uno spiraglio dopo la riunione che si è tenuta oggi pomeriggio presso la sede pescarese della Regione, dove il sindaco Luigi Albore Mascia e l’assessore alla Gestione del territorio Marcello Antonelli hanno incontrato il presidente del consiglio regionale Nazario Pagano, il vicepresidente della giunta regionale Alfredo Castiglione, assessore alle Attività Produttive, il dirigente Sorgi e il direttore di Abruzzo Sviluppo Nello Rapini, alla presenza dei rappresentanti delle forze sindacali, di camera di commercio, dell’unione industriale e di Confartigianato.
Dalla Regione è arrivata la disponibilità ad attingere al ‘tesoretto’ da 6 milioni di euro, ma solo dopo l’approvazione da parte del Governo, con il passaggio preliminare in Commissione, dell’emendamento presentato giovedì scorso dal senatore Legnini al fine di ricomprendere tra le città eleggibili nel pacchetto della Zfu anche Pescara, oltre agli altri centri urbani inseriti nel primo elenco originario, con un subemendamento che consenta di accedere oltre al Fondo sociale europeo, anche ai fondi Fas, a quelli non spesi delle annualità 2000-2006 in via di rimodulazione, o a quelli delle prossime annualità.
Palla, ora, in mano a Pagano, che si è assunto l’onere di svolgere le verifiche del caso: “La Zona franca urbana di Pescara”, ha osservato il presidente, “è ubicata in una dei quartieri più a rischio della città, una zona delicata e con problemi sociali. E’ un’opportunità che avrebbe dato a circa cento aziende una possibilità di sviluppo economico. A questo punto”, aggiunte, “faremo un’attività di convincimento sulle nostre rappresentanze parlamentari, in particolare chiederemo ai nostri senatori di intervenire con un emendamento al decreto sviluppo, che in questi giorni e’ in discussione per la conversione”. Pagano si è impegnato entro i prossimi due giorni a verificare la possibilità di subemendare il documento, ma se il Governo dovesse porre la fiducia sul Decreto, a fronte dei 1.500 emendamenti presentati, l’atto sarebbe subito approvato, a quel punto la Regione potrebbe utilizzare i propri 6 milioni. “In alternativa”, conclude Pagano, “dovremmo individuare una strada diversa. Tra mercoledì e giovedì arriveranno novità a riguardo.