Avezzano, il Tar accoglie il ricorso di Di Pangrazio: il sindaco “finisce” in minoranza

Il tribunale amministrativo d’Abruzzo ha accolto il ricorso avanzato da Giovanni Di Pangrazio in relazione alle scorse elezioni comunali di Avezzano rideterminando il numero di seggi nell’attuale consiglio comunale.

 

Il Tar, con sentenza, ha attribuito 9 seggi alle sette liste del sindaco eletto Gabriele De Angelis e 13 seggi di consigliere comunale alle dieci liste collegate al candidato Di Pangrazio.

 

Allo stato degli atti – come si è potuto apprendere – dovrebbero prendere posto in consiglio Antonio Di Fabio, Roberto Verdecchia, Gianfranco Gallese, Sonia Di Stefano, Luccitti Giannino e Luigia Francesconi esclusi all’esito delle votazioni comunali, mettendo così in minoranza l’attuale sindaco.

 

Coalizione Di Pangrazio: Rispettato il voto dei cittadini. “Hanno vinto la democrazia e i cittadini che hanno visto riconosciuto e rispettato il loro voto”. Così Giovanni Di Pangrazio, leader della Coalizione cui il Tar ha riconosciuto la validità del ricorso presentato contro le decisioni assunte dalla commissione elettorale nella ripartizione dei seggi in Consiglio comunale dopo l’esito delle elezioni di giugno. “Oggi è stata ristabilita la Rappresentatività del Consiglio comunale, i giudici del Tar sono stati rigorosi nel rispetto delle leggi, abbiamo avuto ragione nel confidare nella Giustizia. Siamo pronti ad assumerci le responsabilità e a lavorare per realizzare il programma scelto dalla maggioranza degli elettori, portando a termine i lavori avviati con la dedizione e l’impegno di sempre. Un ringraziamento va a quanti sono scesi in campo nella nostra Coalizione e non hanno mai perso fiducia e voglia di fare per il nostro territorio”.

 

Il commento del Pd. Era sotto gli occhi di tutti la palese e sconcertante decisione di assegnare meno seggi alla compagine elettorale che al primo turno aveva conquistato il 50% più 1 dei voti.

 

La legge si applica e non si interpreta.

 

Questa interpretazione creativa aveva generato un vulnus nella legittima assegnazione dei seggi al Comune di Avezzano.

 

Tutta la compagine di Gianni Di Pangrazio, ed in particolare i consiglieri momentaneamente relegati ad un ruolo di spettatori, ha saputo aspettare dopo aver impugnato una decisione che era subito apparsa incorretta, in attesa che un tribunale di più alto grado verificasse l’operato della commissione elettorale del Tribunale di Avezzano.

 

Il PD ha sempre avuto fiducia nella magistratura e plaude per il ripristino della legalità`.

 

La corretta applicazione della Legge assegna infatti, ben 13 Seggi alle 10 liste collegate a Gianni Di Pangrazio mentre solo 9 alle 7 liste collegate a Gabriele De Angelis.

 

Come in altre realtà in Italia, viviamo ancora una volta il paradosso che la maggioranza è della compagine appartenente al centrosinistra mentre il Sindaco è quello emerso dal secondo turno delle comunali, e cioè del centrodestra.

 

Immaginiamo che la sfida non sia terminata con questo passaggio della disputa, ma ricordiamo che l’attuale sindaco non aveva nascosto la volontà di dimettersi nel caso in cui non potesse confidare sulla sua maggioranza.

 

Il sindaco resta e pensa al ricorso. “Per noi nulla è cambiato e pertanto il sindaco continuerà a governare con rinnovata determinazione, senza perdere un solo minuto in sterili polemiche, nell’interesse esclusivo della città”. Lo rende noto Roberto Alfatti Appetiti, portavoce del sindaco di Avezzano Gabriele De Angelis, in seguito alla decisione del Tar Abruzzo di ridistribuire i seggi del consiglio comunale di Avezzano a favore del candidato sindaco Giovanni Di Pangrazio.

 

 

“Gli avezzanesi hanno scelto Gabriele De Angelis quale sindaco di una città – afferma il portavoce in una nota – che non può permettersi di restare senza guida in un momento così delicato; l’imperativo era e rimane realizzare il programma di mandato che gli elettori hanno premiato a larga maggioranza”.

Escluse dunque le dimissioni del primo cittadino si annuncia il ricorso in secondo grado di giudizio.

“Il sindaco – si legge nella nota – lo farà senza distrazioni, fino alla sentenza del Consiglio di Stato la cui giurisprudenza è chiarissima: non ci sarebbe elezione diretta del sindaco se il principio di governabilità non venisse garantito; auspichiamo – conclude la nota – che l’irresponsabilità di chi, piuttosto che accettare il risultato, ha cercato impercorribili rivincite senza considerare le conseguenze di una fase commissariale che provocherebbe danni incalcolabili, venga sconfessata dal Consiglio di Stato. In tal caso, ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.

 

 

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