L’Aquila. È scontro sulla vicenda del contact center Inps-Inail-Equitalia dell’Aquila, uno dei dieci siti in Italia, dove lavorano 560 persone che sono in attesa di conoscere il loro futuro dopo la recente apertura delle buste con le offerte relative al bando nazionale di gara Inps.
Venanzio Cretarola, presidente dell’associazione Lavori@mo per L’Aquila nata all’interno del contact center aquilano, in una nota attacca Cgil, Cisl e Uil che con i loro rappresentanti ieri avevano tenuto una conferenza stampa per parlare della situazione del sito del capoluogo d’Abruzzo.
“Cgil, Cisl e Uil incitano le aziende aggiudicatarie della commessa Inps a licenziare i lavoratori delle cooperative e gli interinali”, ha detto Cretarola. Alla gara hanno partecipato quattro associazioni temporanee di imprese (ati): Transcom-Covisian-Almaviva; Comdata-Network Contact; Abramo-Innova; e Gpi-Consorzio Lavorabile.
Nella conferenza stampa di ieri la Triplice ha ribadito, tra le altre cose, la bontà di una vecchia strategia, fortemente contestata da Cretarola, che si basa sulla richiesta, peraltro rimasta finora inevasa, all’azienda Lavorabile di trasformare il contratto dei lavoratori delle cooperative in quello nazionale delle telecomunicazioni, affinché, secondo gli stessi sindacati, si garantisca, oltre ad un trattamento economico migliore, la clausola sociale per ottenere la continuità del posto di lavoro, qualunque sia il vincitore della gara. Ma, secondo Cretarola, “i sindacati mentono sapendo di mentire, visto che ciò che affermo è scritto nero su bianco sul sito internet dell’Inps. Dopo mesi di latitanza, ieri hanno di nuovo affermato che ai 250 lavoratori di Lavorabile dipendenti delle cooperative sociali, non si applica la clausola sociale che dovrebbe garantire la continuità occupazionale con il nuovo gestore della commessa”. “Praticamente i lavoratori aquilani sono costretti a ‘difendersi’ da quell’accordo, purtroppo applicato nell’ultimo anno in tutta Italia (e anche all’Aquila)”.
A tale proposito, i lavoratori “piuttosto che non essere difesi, hanno promosso l’ adesione ad un diverso sindacato riconosciuto a livello nazionale, la Cisal Comunicazione, che in pochi giorni ha superato 170 iscritti, cioè più degli altri 3 messi insieme”, conclude il presidente dell’associazione.