Il santuario sorge alle porte del Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga ed è contraddistinto dalla presenza di una grande parete rocciosa, nella quale era stata anticamente scavata a mano la tanto chiacchierata galleria.
“E’ un luogo di culto e di turismo – ha commentato il sindaco Cialente – nonché un posto incantevole, meta ambita di molti sportivi dell’arrampicata e, nido d’amore per la celebrazione di matrimoni di molte giovani coppie. Quella galleria, che si sposava benissimo con la natura del posto, non può e non deve rimanere così. E’ necessario dar vita ad un nuovo progetto che vada a riqualificare tutta l’area e che soprattutto riporti la galleria al suo antico splendore”.
“La Provincia – ha dichiarato l’assessore Moroni – coordina un Pst (progetto speciale territoriale) di riqualificazione ambientale di quei luoghi. Il progetto, che prevede anche la realizzazione di un parcheggio a servizio di un camminamento lungo un percorso verde che va proprio dalla Madonna d’Appari al fiume Raiale, è stato condiviso anche con le comunità locali. Proprio per questo siamo preoccupati. Ci auguriamo solo che l’intervento che ha rovinato la galleria non sia ripetibile e che gli altri interventi in quell’area meravigliosa abbiano previsto criteri diversi di rispetto dell’ambiente e della bellezza paesaggistica”.