Notaresco. “Dopo anni di cattiva gestione e di agonia, e nonostante l’ultima ricapitalizzazione da 4 milioni (di nostri soldi buttati) fortemente voluta nel 2010 dal sindaco di Giulianova ed avallata dagli altri Comuni interessati (Roseto, Mosciano, Notaresco, Bellante), siamo arrivati alla svolta che avevamo da tempo preconizzato: il privato mette le mani sul Cirsu. Rectius: il ‘Re Mida’ dei rifiuti mette le mani sul Cirsu”.
Così hanno commentato gli attivisti del Movimento 5 Stelle dei 5 comuni del Consorzio dei rifiuti la decisione del Tribunale di Teramo di omologare il concordato fallimentare proposto dalla Deco, società riconducibile al noto imprenditore pescarese Rodolfo Valentino Di Zio. “Il concordato in questione prevede il pagamento parziale dell’enorme mole di debiti accumulata negli anni dal Cirsu, ma nello stesso tempo l’appropriazione da parte della Deco di tutti gli impianti e le autorizzazioni facenti capo al consorzio intercomunale per i rifiuti solidi urbani. In particolare, ed è certamente questo l’aspetto che più ci preoccupa, la Deco sarà titolata alla costruzione e gestione della nuova discarica ‘Grasciano 2’.
I gruppi del Movimento 5 Stelle della provincia di Teramo ribadiscono le preoccupazioni più volte espresse in passato: “Abbiamo sempre considerato quantomeno opportuno mantenere l’impianto sotto il controllo e la gestione del pubblico, data l’importanza e la natura strategica del servizio. Il problema non è la gestione pubblica in sé ma la ‘mala gestio’ perpetrata dai nostri amministratori locali. I nostri consiglieri Filipponi, Terzilli e Trifoni, in ogni sede istituzionale, hanno sottolineato come la gestione fallimentare del Cirsu stava pregiudicando gravemente gli interessi dei cittadini della provincia di Teramo. Inoltre, nel corso degli anni, l’impatto della discarica sull’ambiente e sulle popolazioni residenti nei dintorni degli impianti è stato fortemente negativo (lo scorso anno è anche emerso il rischio relativo alla presenza di rifiuti radioattivi, ragione per cui abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica). Dalle vicende giudiziarie che hanno riguardato il monopolista abruzzese dei rifiuti non si è mai venuto a capo ma, solo 2 anni fa, il tribunale di Teramo scriveva che dal processo era emerso ‘uno scenario in cui appare evidente che la regione Abruzzo è stata in quegli anni vittima di un regime di monopolio nel settore dello smaltimento dei rifiuti che, certamente, condizionava l’imposizione di tariffe alle pubbliche amministrazioni e determinava infauste conseguenze su una economia di mercato che risultava falsata da indebite ingerenze che ne compromettevano gli equilibri e ne deviavano le finalità in favore di pochi ma ben agganciati imprenditori che facevano della loro spregiudicatezza il loro motivo di affermazione’.
Il M5S avvisa però la Deco di essere pronta ad intraprendere “ogni azione possibile contro chi proverà, per perseguire i propri interessi privati, a fare di Grasciano la nuova pattumiera d’Abruzzo”.