“Con il ritiro dei nostri rappresentanti esprimiamo formalmente la nostra contrarietà ad una situazione di emergenza che va risolta una volta per tutte al di là degli inutili contenziosi che si stanno sviluppando per i motivi più disparati – dice Coldiretti Abruzzo – è un fatto che gli agricoltori, ma anche i semplici cittadini, sono in difficoltà e i cinghiali sono diventati un allarme sociale. Non è escluso che, nei prossimi giorni, ritireremo tutti gli altri rappresentanti dai diversi Ambiti territoriali di caccia per far capire in modo chiaro ed evidente che c’è bisogno di una sollecita ed immediata risposta al problema, a partire dalla ristrutturazione degli stessi Ambiti territoriali che, allo stato attuale, servono a poco. Coldiretti comunica inoltre di aver presentato nei giorni scorsi alla Regione anche un decalogo dettagliato con le azioni e le misure da mettere in campo per contrastare il fenomeno della fauna selvatica, una situazione emergenziale che necessita di una attenzione particolare.
Nel dettaglio, la proposta di Coldiretti – che affronta la problematica dai diversi punti di vista – si articola in tre “mission” fondamentali: la salvaguardia dell’incolumità pubblica, la tutela del reddito delle imprese e la diminuzione della spesa pubblica in tema di costi sociali e di specifici indennizzi. “L’annosa problematica dei cinghiali va risolta una volta per tutte e deve trovare la parola fine – dice Giulio Federici Direttore di Coldiretti Abruzzo – abbiamo superato tutti i limiti e la situazione, in considerazione della stagione e del proliferare degli esemplari a caccia di cibo, potrebbe ancora peggiorare. Bisogna fare presto e Coldiretti, in proposito, non esclude ulteriori manifestazioni o azioni di tutela del reddito degli agricoltori”.