Chieti. “Dal Commissario del Consorzio di Bonifica Sud di Vasto, Franco Amicone, oltre al suo scontato appello ad evitare gli sprechi di acqua vorremmo anche capire la reale e attuale situazione in cui si trova oggi la Diga di Chiauci e, soprattutto, quali azioni ed interventi sono stati messi in campo dall’Ente vastese per fronteggiare la siccità di questi giorni e la possibile emergenza idrica”.
A dichiararlo è il Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo che ricorda come “per il vastese sia indispensabile monitorare l’uso della preziosa risorsa idrica sia per il comparto agricolo sia per il settore turistico come per la zona industriale di San Salvo. Ci risulta che ad oggi, stando almeno all’ultimo verbale del servizio Dighe di Napoli, è possibile invasare acqua fino ad un livello di 738 m.s.m., pari a circa tre milioni di metri cubi di acqua, con un autonomia fino al 31 Luglio circa. Quindi sarebbe auspicabile che il Commissario rendesse pubblico le criticità e dell’attuale quantità di acqua presente nell’invaso e la potenzialità della infrastruttura in caso di vera emergenza idrica e spiegare le motivazioni per cui non si riesce ad arrivare a 740 m.s.m invasando ben un milione e mezzo di metri cubi di acqua in più. Ricordo come – spiega Febbo – la diga di Chiauci è stata invasata per la prima volta nel corso dell’anno 2011, quando il Consorzio aveva una propria Deputazione Amministrativa, eletta dai propri associati. A regime, e cioè quando saranno finiti gli invasi sperimentali, la Diga potrà avere una capacità di accumulo di acqua pari a circa 14-15 milioni di acqua. Con l’emergenza idrica dell’anno 2013 e con la capacità invasata dal Consorzio a quell’epoca, pari a 740 m.s.m., la Diga riuscì a rifornire acqua fino alla fine del mese di Agosto. Inoltre dai verbali si legge che nel 2014 il Servizio Dighe di Napoli, nel corso della visita di vigilanza annuale, rilevava malfunzionamenti, in particolare prescriveva lavori inderogabili, ai fini soprattutto della sicurezza, quali la sistemazione dell’ammasso roccioso e la messa in sicurezza a valle della Diga. Appena fatto commissariare l’Ente, il Presidente D’Alfonso aveva riassicurato tutti, ad iniziare dal primo Commissario, Arch. Sandro Annibali, che con il Decreto Sblocca Italia, avrebbe fatto finanziare i due progetti esecutivi. Invece, come si ricorderà le risorse promesse finirono in altro territorio (Fucino), tanto da costringere il buon Annibali a rimettere le proprie dimissioni. Successivamente, nell’inverno 2016, in un affollata conferenza stampa presso il Comune di Vasto il Presidente D’Alfonso dichiarava come ‘la diga di Chiauci invece di acqua produceva incarichi. Preparatevi a fare i progetti, che non sono le candidature di questo perito agrario o di quell’altro. Io vi garantisco che le risorse ci sono, ma c’è bisogno delle risorse progettuali e poi c’è bisogno delle risorse reali..”. come non sappiamo che fine hanno fatto le risorse paria 10 milioni inseriti proprio da D’Alfonso nel Masterplan un finanziamento sempre per la Diga di Chiauci. Oggi la situazione è ben diversa e abbastanza critica poiché il Consorzio di Bonifica sud, con i soli fondi ordinari di bilancio, non dispone dell’autonomia finanziaria da impegnare per dare corso ai lavori segnalati proprio dal Servizio Dighe del Ministero”.
“Questo dimostra – conclude Febbo – ancora una volta la gestione fallimentare commissariale che dura da tre anni sotto gli occhi degli agricoltori e delle Organizzazioni Professionali che restano ancora fuori da una Deputazione Amministrativa mai rieletta. I dati dimostrano che tutto quello che ho denunciato attraverso gli organi di informazione erano veri e pertanto invito l’attuale commissario ad eliminare i suoi di ‘sprechi’ visto che ci risulta che l’unica opera in stato di avanzamento è quella relativa alle continue assunzioni e prebende portate avanti dal consorzio vastese”.