Tre gli elementi sui cui riflettere. Innanzi tutto il perdurare dell’assenza di un crono programma esecutivo dei lavori, ridefinito a seguito delle varie modifiche apportate che, nonostante le richieste, ad oggi non è stato ancora depositato.
“Una cosa gravissima”, dice D’Alberto, “perché dall’assenza di un crono programma esecutivo, che è un obbligo di legge soprattutto per lavori che hanno un impatto urbanistico ed economico così rilevanti per il territorio, deriva l’impossibilità sia di far valere le responsabilità, sia di prevedere e far riorganizzare il futuro delle attività commerciali che hanno già subito un danno incalcolabile, senza contare quello procurato all’immagine della città”.
La seconda questione riguarda l’accertata mancanza del materiale della pavimentazione, altro argomento sul quale la ditta non fornisce spiegazioni, nonostante sia stato oggetto della contestazione da parte del direttore dei lavori. Infine si vogliono conoscere le modalità di realizzazione della pavimentazione, visto che il completamento progressivo per lotti successivi, che avrebbe consentito all’amministrazione di gestire la prosecuzione dei lavori, non è stato rispettato in totale difformità rispetto a quello che erano gli impegni iniziali.
“Ci sono gravi inadempienze”, continua D’Alberto, “per questo è necessario una volta per tutte fare chiarezza sulle responsabilità, facendo valere tutte le sanzioni previste dal contratto, con la richiesta delle penali per il ritardo. Chi ha sbagliato deve pagare. L’atteggiamento della ditta non è affatto in linea con quanto previsto dal contratto. Bisogna esigere risarcimenti ed indennizzi per le attività commerciali che hanno subito questa gravissima situazione”.
In attesa del 23 agosto, giorno previsto per la riconsegna dei lavori. Scadenza prevista 23 agosto anche quel termine difficilmente verrà rispettato.