Sala consiliare gremita (anche se troppo piccola per ospitare tutti) per adempiere agli atti che poi caratterizzano il primo consiglio comunale dopo le elezioni. Di particolare interesse l’elezione del presidente del consiglio comunale, carica che sarà ricoperta da Fausto Di Eusebio. Va detto che il sindaco Domenico Piccioni ha proposto di riservare alle opposizioni la vice-presidenza del consiglio, ma le minoranze non hanno accettato, ragione per la quale la carica sarà assolta da Marino Di Domenico (in ogni caso le due figura istituzionali sono state votate all’unanimità). Molto laboriosa, invece, si è rivelata l’elezione del presidente della commissione di vigilanza, che da statuto spetta alle minoranze. Ebbene, con ben 4 gruppi all’opposizione non si è riusciti a fare sintesi sul nome.
Mentre la maggioranza si è astenuta, sono state necessarie tre votazioni e con risultato di parità tra Riccardo Straccialini (M5S) e Nico Carusi (Progetto Tortoreto), la presidenza è stata assegnata al consigliere anagraficamente più anziano, ossia Straccialini. Le opposizioni (Straccialini e Di Nicola) hanno chiesto il rinvio della discussione delle linee programmatiche di mandato, in virtù dell’articolo 60 dello Statuto e dunque di aprire al confronto e alla discussione successiva sulla questione.
La maggioranza, però, ha rigettato la proposta e ha discusso il punto in oggetto. I vari gruppi poi hanno fatto delle analisi di natura politica sulla tornata elettorale appena conclusa e sull’atteggiamento che sarà tenuto all’opposizione.
Nella circostanza sono state costituite le varie commissioni consiliari e individuati coloro che rappresenteranno l’Ente all’Unione dei Comuni (Domenico Piccioni, Massimo Figliola e Domenico Di Matteo).
Alla seduta di insediamento, tra gli altri, erano presenti il vice-presidente del consiglio regionale Paolo Gatti, il consigliere regionale Giorgio D’Ignazio, il sindaco di Alba Adriatica Tonia Piccioni e il coordinatore provinciale di Forza Italia, Vincent Fanini e l’ex sindaco Gino Monti.