Pescara. Via libera da parte della Giunta comunale di Pescara alla cessione, con modalità da stabilire, dell’ex media Muzii, riacquisita dal Comune dall’Agenzia del Demanio grazie ad un’operazione di federalismo demaniale. I locali potrebbero diventare parte integrante del Conservatorio Luisa d’Annunzio, nel caso in cui il progetto di ampliamento dell’Istituto musicale venga ammesso ad un bando ministeriale di prossima pubblicazione.
Stamane la presentazione dello studio di fattibilità elaborato dall’Università d’Annunzio, in presenza del sindaco Marco Alessandrini, del vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Antonio Blasioli, dell’assessore Paola Marchegiani che aveva seguito il progetto da assessore al Patrimonio Culturale il direttore uscente dell’istituzione musicale Massimo Magri e Alfonso Patriarca che gli succederà in autunno, la professoressa Cristina Forlani e l’architetto Miki Lepore del gruppo dei progettisti dell’Università.
“Con la delibera di giunta approvata pochi giorni fa il Comune farà in modo che la ex Muzii venga messa a disposizione del Conservatorio di Pescara, istituzione di cui siamo fieri e orgogliosi – spiega il sindaco Marco Alessandrini – La musica è una sorta di ponte e siamo favorevoli ad immaginare che gli spazi siano funzionali alla crescita di questa prestigiosa istituzione culturale della città, che trova sempre più iscritti e prestigio nazionale grazie alla musica e alla qualità di cui si fa promotrice. Dare via libera al progetto significa anche immaginare una forma di ricucitura urbana: un percorso che dal Conservatorio possa portare alla strada parco e favorire il cammino delle persone e siamo consapevoli che questa partita sia favorevole, perché risolve anche la questione sicurezza legata alla zona, fra le più sensibili della città. Sono contento anche della rinnovata sinergia con l’Università che ha immaginato, per l’ampliamento, un vero e proprio distretto musicale nuovo che è europeo, innovativo e moderno”.
“E’ una giornata importante per la città perché si parla sempre della politica in termini negativi e credo che in questo momento ci sia una cultura della politica che nasce dalla cultura – aggiunge Paola Marchegiani – Il Conservatorio ha una grande funzione didattica, creativa e formativa, si conclude oggi con una delibera e la bozza di un bel progetto un cammino che arriva da lontano e che promuove uno sviluppo dell’istituzione che sarà di certo a servizio della città”.
“La delibera è di indirizzo – spiega il vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Antonio Blasioli – la manifestazione di volontà della Giunta è molto chiara e va nell’interesse di tre istituzioni: Comune, Conservatorio e Università. L’ex scuola di via Saffi che tanti problemi ha dato prima al demanio, sarà la chiave per rendere ancora più forte e qualificato il Conservatorio ai fini di un bando ministeriale che deve uscire a breve e che potrebbe determinarne l’ampliamento, grazie alla legge 107 del 2015, sulla buona scuola. L’Università ha realizzato una bozza progettuale per questo ampliamento che auspichiamo possa concretizzarsi il prima possibile, grazie al Conservatorio che ci ha proposto questa via, che già le Amministrazioni precedenti avevano iniziato e che siamo fieri di portare al traguardo perché crea una sinergia fra cultura, ambiente e sostenibilità, attraverso un progetto che riassume tutte queste finalità e che consideriamo un’idea vincente perché permetterà si permettere a piedi o in bici e incontrare un luogo dove si fa musica anche all’aperto, è un ottimo modo per ricongiungere la città all’arte e alla cultura”.
“Il progetto parte da una ventina d’anni fa, quando il palazzo dell’ex Municipio e gli altri spazi vennero ristrutturati e il Conservatorio venne alloggiato in via Saffi – così il direttore Massimo Magri – Oggi sono maturi i tempi per pensare all’ampliamento: negli ultimi anni siamo cresciuti e abbiamo acquisito una maggiore notorietà nazionale grazie ai tanti riconoscimenti che ci hanno tributato a Roma, Milano, a Pesaro. Dopo i riconoscimenti sono arrivati eventi voluti a Pescara per stima e credibilità da parte di istituzioni nazionali che organizzano eventi da noi e richiedono sinergie. Abbiamo circa 800 studenti, quest’anno più di 500 domande di ammissione di cui 150 solo riusciranno ad essere accettate. Dunque vorremmo puntare ad un miglioramento dell’offerta formativa e con il progetto non solo realizzeremo questo, ma anche il sogno di avere un auditorium che potrebbe diventare uno spazio centrale nella vita culturale della città”.