Sulmona. “Oltre dieci milioni di euro destinati alla ricostruzione di cui non possono beneficiare le ditte del territorio e altri due che non é possibile utilizzare e che servirebbero per la mitigazione del rischio sismico.
Le imprese edìli di Sulmona hanno fame di lavoro ma, a quanto pare, per poter lavorare seguendo la legge dovranno aspettare che vengano riaperte le porte dell’ufficio della ricostruzione del Comune”.
Leandro Bracco, Consigliere regionale di Sinistra Italiana, torna a occuparsi dell’importante centro peligno facendo proprio l’appello disperato delle imprese edìli del territorio. “Apprezzo il fatto che anche grazie all’assessore regionale Andrea Gerosolimo – afferma Bracco – si sia riusciti a ‘smantellare’ il presidio di protesta a Palazzo di Città dei lavoratori della cooperativa che gestiva i servizi del Comune prima che entrasse in carica l’attuale amministrazione.
La soluzione però di rabbonire gli animi con la previsione di una clausola sociale che preveda che chi si aggiudicherà il nuovo bando dovrà riassumere i dipendenti che sono rimasti senza lavoro non risolve i problemi. Anche questa mattina – prosegue l’esponente di Sinistra Italiana – gli imprenditori della zona hanno trovato l’ufficio sisma chiuso. Ufficio che, a Sulmona, era gestito quasi completamente dal personale in servizio presso cooperativa che ora non lavora più.
Si è venuta a creare una situazione che rischia di paralizzare i lavori che, qualora ripartissero, potrebbero tornare a far respirare l’economia del territorio come è stato anche evidenziato in un’interpellanza presentata dalla Consigliera comunale Elisabetta Bianchi.
Quanto tempo si dovrà aspettare – si chiede Bracco – per l’elaborazione del bando? Quanto tempo per decidere l’assegnazione? E non vanno conteggiate ulteriori settimane prevedendo anche eventuali ricorsi? E intanto cosa faranno gli imprenditori edìli di Sulmona? Si gireranno i pollici in attesa che l’Ente Comune si assuma le proprie responsabilità? Non riaprire immediatamente l’ufficio sisma dell’importante centro peligno significa paralizzare una fonte di ricchezza per il territorio.
Ragioniamo sul fatto – conclude Leandro Bracco – di quanti lavoratori potrebbero trovare lavoro se finalmente si sbloccassero le pratiche. E quanti operai potrebbero essere assorbiti da fuori e porterebbero denaro soggiornando a Sulmona. Il Comune ha il dovere di risolvere questa vicenda quanto prima. La collettività sulmonese non può attendere”.