Lo dice il consigliere comunale del Pd, non chè vicepresidente del Consiglio Comunale a Chieti, Alessandro Marzoli, che prosegue: “Mi hanno detto che sbagliavo a lanciare l’ allarme, che arrivavo secondo e che non dovevo presentare documenti perchè il sindaco e l’ assessore regionale Febbo avevano già fatto un accordo per evitare che i rifiuti di Pescara arrivassero nella nostra città, che facevamo casino per niente, che l’ ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale per dire no all’ ampliamento di Casoni era inutile. Questo fino a lunedì sera. Abbiamo chiesto con insistenza, ma invano, che in Consiglio Comunale venisse portato un formale atto amministrativo di parere negativo alla richiesta della Regione Abruzzo. Purtroppo ciò non è avvenuto, e potevamo contare solo sulle sprezzanti dichiarazioni stampa di Di Primio e Febbo, che si vantavano di avere l’ accordo. Abbiamo chiesto allora il verbale della riunione con cui è stato sancito questo accordo, ma niente. Dopo l’ approvazione del nostro ordine del giorno in Consiglio, il Comune di Chieti mercoledì ha espresso parere negativo in sede di riunione regionale, ma a questo punto sembra che manchi pochissimo ad un’ ordinanza della stessa Regione che, con la motivazione dell’ emergenza, imporrà il conferimento su Casoni dei rifiuti dal pescarese. Ma perché il sindaco era assente alla riunione tenutasi ieri in Regione, quando si sono gettate le basi per trasformare Chieti nella discarica d’ Abruzzo? La partenza dei camion dalla Provincia di Pescara verso Casoni – conclude Marzoli – è questione di giorni, ma siamo pronti a qualsiasi battaglia, anche fisica, per le strade e davanti la discarica, perché la nostra città non diventi la pattumiera della regione Abruzzo”.