Pescara. Si torna a parlare di emergenza rifiuti. È stata la commissione Ambiente del Comune di Pescara, che stamattina ha ospitato l’audizione del presidente di Ambiente s.p.a. Massimo Sfamurri e dell’Assessore Isabella Del Trecco, a confermare lo stesso quadro critico del 17 dicembre scorso, ovvero all’indomani dell’approvazione del Piano provinciale. È il gruppo consiliare Pd a ribadire “l’inerzia degli organi competenti: Regione e Provincia in primis.”
Due mesi fa Massimo Sfamurri, presidente di Ambiente Spa, la partecipata che gestisce i rifiuti per la provincia pescarese, tenne un’audizione presso la commissione Vigilanza del Comune di Pescara per rendicontare la situazione delle discariche sul territorio. Audizione ripetuta oggi, unitamente all’assessore Isabella Del Trecco, durante la seduta della commissione Ambiente; una riunione che ha partorito le critiche dei consiglieri Pd Corneli, Blasioli e Alessandrini: ““A distanza di due mesi abbiamo assistito all’inerzia degli organi competenti: Regione e Provincia in primis”. “La situazione è grave”, riferiscono i consiglieri d’opposizione dopo aver ascoltato Sfamurri, “la discarica di Colle Cese andrà ad esaurimento a fine febbraio, dopo aver accolto per tre anni tutti i rifiuti del teramano, circostanza che ha abbreviato di un anno la sua vita ed a pochi giorni dalla saturazione effettiva non conosciamo cosa deciderà e se deciderà la Regione in merito al conferimento dei rifiuti pescaresi”.
La critica del Pd, quindi, si riferisce ad una precisa volontà: “Questa inerzia ci fa pensare alla volontà di creare uno stato di emergenza, che come Pd non vogliamo assolutamente, e per questo abbiamo chiesto che già nella prossima commissione Ambiente riferisca l’Assessore provinciale all’ambiente e poi ancora la Regione Abruzzo”. La stessa accusa per due soggetti; in primis la Provincia di Pescara, “che ha adottato il Piano Provinciale dei rifiuti a dicembre, con grande ritardo rispetto a quando avrebbe potuto e ciò comporta che si apra il termine di sessanta giorni per le osservazioni e di eventuali ricorsi, ma a oggi il piano non risulta pubblicato né si conosce lo stato dell’iter per il parere di congruità alla legge regionale 45/2007 da parte della Regione Abruzzo. C’è il parere di congruità o il piano dovrà essere rivisto con un ulteriore inevitabile allungamento dei tempi che finirà per aggravare l’emergenza?Una politica accorta e avveduta che ragioni sul futuro non avrebbe mai permesso la saturazione dell’unica discarica pubblica provinciale senza che fosse nemmeno pronto lo strumento giuridico idoneo di piano. E su questo sono innegabili le responsabilità della Giunta Testa per il ritardo immotivato nell’assumere l’atto”. Poi la Regione, continuano i tre del Pd: “Oltre a non dare attuazione alle promesse di impegnare parte dei fondi Fas e del Piano Triennale per l’impiantistica pubblica come le piattaforme della differenziata, che comporterebbe un grande risparmio per la nostra città, continua a non prendere decisioni in merito alla gestione dell’emergenza che si avrà di qui a qualche giorno con la chiusura di Colle Cese.
Chiesta già l’audizione dell’assessore provinciale all’ambiente Lattanzio, al fine di chiarire la situazione alcuni dubbi che rimangono a Blasioli, Corneli e Alessandrini: “Cosa disporrà per la Provincia di Pescara l’Assessore Di Dalmazio? Subirà i diktat degni di un vetero campanilismo di Di Stefano, Febbo e Di Primio che già hanno detto di non voler ospitare a Chieti i rifiuti del pescarese (30.000 tonnellate di rifiuto trattato l’anno) o disporrà che i rifiuti arrivino a Chieti? A quindici giorni dall’emergenza non sappiamo come andrà a finire. E queste operazioni come e quanto incideranno sul trasporto dei rifiuti del pescarese? Quanto inciderà sui bilanci comunali e quanto ancora sulle tasche dei già tartassati cittadini pescaresi il girovagare per l’Italia dei tir di Attiva alla ricerca di discariche in cui tombare i rifiuti?”.
Interrogazione al sindaco Albore Mascia. E oggi (giovedì 8 febbraio) è invervenuto anche il capogruppo Pd Moreno Di Pietrantonio, presentando al sindaco di Pescara un’interrogazione urgente con la quale si chiede “quali siano le iniziative già messe in campo dall’Amministrazione onde evitare che si crei un’emergenza rifiuti nella nostra città”, alla luce di quanto detto ieri dagli altri consiglier democratici. “Cosa intende fare l’Amministrazione per risolvere l’emergenza e quali sono i programmi per l’ottimizzazione di tutto il settore onde evitare che i cittadini si ritrovino a dover pagare un aumento ulteriore della tassa sui rifiuti a causa di un eventuale trasferimento dei rifiuti di Pescara in siti localizzati a centinaia di chilometri”, chiede, in conclusione, Di Pietrantonio.
La risposta dell’assessore Del Trecco. “Soluzioni e proposte concrete al ‘caso’ rifiuti, determinato dall’esaurimento delle discariche di Colle Cese e Casoni, arriveranno lunedì prossimo, 13 febbraio, nel corso dell’incontro convocato in Regione dal Settore Ambiente. Nel frattempo l’amministrazione comunale di Pescara si è già attivata da mesi per individuare soluzioni alternative, come ho già avuto modo di spiegare in Commissione allo stesso Pd. Ma il Pd, dimenticando forse che i rifiuti non hanno colore politico, torna oggi alla carica riproponendo un’interrogazione tesa, evidentemente, solo a sollevare polemiche strumentali anziché a vagliare ipotesi di soluzione. Peraltro sorprende che proprio il Pd, con il capogruppo Di Pietrantonio, alludi a una malcelata volontà dell’amministrazione di centro-destra di aumentare la tassa sui rifiuti a carico dei cittadini a fronte della necessità di individuare discariche fuori Abruzzo, lo stesso Pd che il 15 dicembre 2008 ha aumentato del 30 per cento la Tarsu a carico di tutti i pescaresi”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco replicando all’interrogazione urgente presentata dal Pd sul ‘caso’ rifiuti. “La verità”, ha aggiunto l’assessore Del Trecco, “è che Pescara sta oggi pagando trent’anni di immobilismo della politica regionale sul tema rifiuti con gli effetti che tutti conosciamo. In particolare Pescara si trova a dover fronteggiare quelle promesse di reciprocità di governo scambiate con Teramo che per tre anni ha potuto utilizzare le nostre discariche, giunte di conseguenza a un esaurimento anticipato, mentre Teramo non può far fronte oggi all’impegno assunto nei nostri confronti. Da mesi stiamo lavorando con Ambiente Spa per un giro di vite drastico, per capovolgere completamente il sistema di gestione dei rifiuti almeno nella provincia di Pescara, puntando alla realizzazione di piattaforme pubbliche, le uniche che potrebbero garantirci costi accessibili. E’ evidente infatti che l’impiantistica pubblica avrebbe costi più bassi, quasi azzerati, e stiamo lavorando sulle piattaforme unitamente all’individuazione di nuove discariche, già localizzate nel Piano provinciale dei rifiuti che ora dovrà arrivare all’adozione definitiva in Consiglio provinciale”.
Daniele Galli