Pur comprendendo la difficile situazione economica, Di Paolo critica i servizi fermi, il personale non disponibile e, soprattutto, gli scali ferroviari “fantasma”, per utilizzare le sue parole. Il tutto in nome dell’automatizzazione.
“Pur comprendendo l’aggiornamento tecnologico – sottolinea infatti -, credo che non sia l’eliminazione della storica figura del capostazione a risolvere i problemi economici che sta attanagliando una delle maggiori Aziende di trasporto del nostro paese. Solidale con la denuncia fatta dalla Filt-Cgil sul progressivo ridimensionamento della rete regionale, auspico un ripensamento da parte della stessa Azienda su una delle tratte più importanti e affollate dai pendolari della Regione, quella Sulmona- Chieti-Pescara”.