Chieti. “In merito alle dichiarazioni rilasciate dal Commissario Sandra De Thomasis smentisco categoricamente il fatto che il sottoscritto non abbia designato il nome da indicare per il Consiglio d’Amministrazione dell’istituto.”
E’ quanto replica il Presidente della VI Commissione Comunale “Statuto e Regolamento” e componente dell’assemblea dei portatori di interesse ASP n. 1 Chieti (Istituti Riuniti S. Giovanni Battista), Consigliere Comunale, Maurizio Costa, alle notizie riguardanti lo stallo degli Istituti Riuniti di Chieti.
“Infatti, nell’Assemblea riunitasi il 3 novembre del 2016, quindi ben 4 mesi fa – sottolinea il Presidente Costa – il sottoscritto indicò il Dott. Ezio Tilli, così come Chiara Zappalorto indicò il dottor Augusto Di Boscio quali componenti del cda riservati all’Assemblea dei portatori d’interesse (per legge spetta alla Giunta Regionale indicare il nome del presidente). Il tutto, nei modi e nei termini di legge. Da allora – prosegue il Presidente – nessun atto ufficiale da parte della Regione Abruzzo, o dell’Assemblea, se questa ne ha competenza, ha stabilito l’incompatibilità del succitato Ezio Tilli. Si è assistito ad uno scaricabarile di responsabilità di cui non si capisce, o forse si, il motivo e che certamente non può essere addebitato al sottoscritto né alla parte politica del centro destra”.
“Tilli può essere ritenuto un personaggio scomodo – chiarisce il Presidente Costa – Inoltre, su Tilli vi è un parere dell’ANAC (autorità nazionale anticorruzione) che stabilisce la compatibilità nella funzione mai smentita da nessun altro atto ufficiale di chicchesia. Ricordo poi al Commissario De Thomasis che, nel suo ruolo di Presidente dell’Organismo Straordinario, ha tutti i poteri assegnati al CdA così come prescritto dalla Legge Regionale n. 17 del 2011 all’rt. 21. Anche sulla questione delle mancate liquidazioni e pagamenti da parte dei Comuni, la De Thomasis non la racconta giusta; farebbe meglio a verificare se le fatture da parte del “San Giovanni Battista” e gli allegati certificati ISSE siano stati correttamente emessi nelle date e nelle forme. A questo punto, credo che la responsabilità di tale stallo gestionale sia dovuta ad una volontà addebitabile ad altri e non a me e che accampare giustificazioni pretestuose sia una forma di EXCUSATIO NON PETITA ACCUSATIO MANIFESTA del Commissario che, piuttosto che rilasciare pretestuose dichiarazioni, dovrebbe puntare il dito verso se stessa e la Regione Abruzzo, non certo verso il sottoscritto che ha sempre onorato la nomina ricevuta secondo i termini di legge e procedurali. A parere mio – conclude il Presidente Costa – il vero problema non è la nomina del Cda o la natura giuridica degli Istituti ma la mancanza di un’efficiente gestione della struttura e dell’adozione degli atti relativi ai bilanci degli ultimi tre anni, come richiesto dalla Regione Abruzzo e dalla legge regionale n. 17/2011 istitutiva delle ASP, senza i quali nessun discorso può essere avviato. Ma chissà perché di questo nessuno parla”.