Voci smentite, in primis, dal sindaco Alessandrini “Non considero assolutamente la maternità una condizione invalidante”, afferma, “né credo la consideri tale nemmeno l’assessore Di Pietro che era presente in Giunta anche ieri sera e oggi, nonostante le sue quasi 41 settimane di gestazione e che se in nove mesi di attesa non si è mai sottratta a sopralluoghi, riunioni e incombenze legate al suo ruolo, sicuramente saprà adempiervi anche nei mesi a venire”.
“Da giorni”, aggiunge l’assessore incinta, “mi chiedo perché il diventare mamma dovrebbe impedirmi di continuare ad impegnarmi per il bene della città. Se la gravidanza non mi ha impedito fino ad oggi di lavorare e rispettare i doveri a cui il ruolo di assessore mi chiama, non vedo perché questo dovrebbe cambiare una volta nato mio figlio e non capisco, nella maniera più assoluta, chi pensa o affermi il contrario”.
“Non ho mai pensato, né mai penserò di dimettermi per l’arrivo di mio figlio”, puntualizza ancora, “Altro discorso è, invece, la richiesta, più o meno legittima, di alcuni esponenti politici di avere un rappresentante in Giunta. Ma queste sono valutazioni politiche e non biologiche che dovrà fare il Sindaco, anche in base agli equilibri che compongono la nostra Giunta, e che gradirei non fossero mascherate da argomentazioni che offendono solamente tutte le donne”.