Pianella. La giunta comunale di Pianella pronta a rivolgersi alla Corte dei Conti per valutare la gestione delle finanze da parte delle amministrazioni precedenti, coinvolte in una serie di vicende pregresse che si riflettono negativamente sulla gestione ordinaria delle casse comunali.
“ Dopo la condanna per la paradossale vicenda del fantomatico gemellaggio con la capitale del Perù”, illustra l’assessore Luisa d’Amico, “continuiamo a registrare eventi che dimostrano come una cattiva gestione della cosa pubblica negli anni passati abbia riflessi negativi sulle entrate comunali. L’amministrazione comunale, infatti, in questi giorni ha dovuto prendere atto di due eventi che la riguardano: la sentenza di appello sul caso dell’inquinamento di Bussi e la pubblicazione della delibera di giunta regionale sulle graduatorie delle farmacie che hanno generato disappunto tra i componenti della maggioranza”.
“ Nel 2009, il gruppo di Forza Italia in consiglio Comunale”, spiega Luisa D’amico, “presentò una mozione per chiedere che il Comune di Pianella si costituisse parte civile nel processo contro i responsabili della Montedison, ma la proposta fu respinta perché, secondo la maggioranza dell’epoca, sarebbe risultata offensiva per l’allora sindaco Giorgio D’Ambrosio, che in quel processo risultava sì presente, ma in veste di indagato: risultato, la sentenza ha riconosciuto ai comuni che si erano all’epoca costituiti fino a 200mila euro di danni e solo a titolo di provvisionale, certificando come la scelta di anteporre gli interessi di D’Ambrosio a quelli della collettività abbia provocato un rilevante danno alle casse comunali che oggi come non mai avrebbero vitale bisogno di quei fondi per risolvere le innumerevoli emergenze ereditate dal passato”.
“Anche la pubblicazione della graduatoria delle sedi di farmacia pubblicata alcuni giorni or sono dalla regione Abruzzo, evidenzia un danno alle casse comunali – prosegue l’assessore – poiché nel 2012, invece di costituire una farmacia comunale, si è chiesto alla regione di assegnare la sede a soggetti privati, privando in tal modo l’ente di una corposa e considerevole entrata economica, poiché in tutti i comuni le farmacie comunali costituiscono una rilevante fonte di entrata: mentre il comune di Pianella regalava la farmacia ai privati, ubicandola peraltro a Cerratina e non a Castellana come invece da noi indicato, per ragioni di equità, costituiva la Ris.co ed Arcobaleno, entrambe dichiarate fallite dal Tribunale di Pescara con insoluti verso il Comune per oltre due milioni di euro”.