Lo ha reso noto il capogruppo dell’Udc in Consiglio Comunale a Chieti, Alessandro Giardinelli, che ha continuato dicendo: “La visita non voleva avere solo il significato della solidarietà nei confronti di chi ha perso il lavoro, ma voleva concertare con i lavoratori azioni politiche che potessero individuare le soluzioni attualmente percorribili. Per prima cosa è stato specificato che è lungi da noi il voler strumentalizzare politicamente una situazione occupazionale drammatica, e che da parte dei politici corre l’obbligo di porsi al fianco della gente, uscendo dal sistema che stigmatizza il comportamento di chi non si muove politicamente con frasi tipo ma dov’erano i politici quando noi manifestavamo la nostra protesta? e a chi si interessa dei problemi del popolo dicendo lo fanno solo per strumentalizzazione politica. Le colpe della mancanza finora di soluzioni alla crisi occupazionale della Burgo, mettono in evidenza il fallimento della politica locale e regionale, nelle diverse amministrazioni che si sono succedute, ed inoltre una responsabilità da attribuire anche noi stessi consiglieri per una sorta di culpa in vigilando, nel momento in cui sotto i nostri occhi la vicenda Burgo è stata gestita in maniera fallimentare. Abbiamo concordato con i lavoratori di portare la vicenda Burgo all’attenzione del Consiglio Comunale Solenne di Chieti, che si svolgerà di lunedì 5 Dicembre alla presenza delle Autorità Politiche ed Istituzionali. Lungi da noi il pensiero di voler rovinare un Consiglio Solenne programmato da tempo, ma ci sembra doveroso rappresentare in quest’occasione un problema grave ed attuale della nostra città. Durante il Consiglio consegneremo al Prefetto di Chieti una lettera, condivisa con tutti i Consiglieri che vorranno, per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, affinchè intervenga per la riapertura delle trattative con la ditta Burgo. Nella stessa misura saranno interessati i senatori della Repubblica Fabrizio Di Stefano e Giovanni Legnini, che siedono nel Consiglio Comunale di Chieti e che sono rappresentanti della nostra città in Parlamento. Riteniamo fondamentale la riapertura delle trattative – ha concluso Giardinelli – sia per percorrere la strada del ricollocamento di alcuni lavoratori nelle aziende Burgo sparse sul territorio nazionale, sia per chiedere una riduzione dei costi dei terreni che rappresenti un incentivo per quelle aziende che su quei terreni andranno ad insediarsi con l’obbligo del riassorbimento occupazionale dei dipendenti ex-Burgo”.