Francavilla al Mare. Ieri a Francavilla al Mare si è riunito il Consiglio Comunale che si è espresso sulla demolizione del Palazzo Sirena.
Dopo circa 3 ore e 15 minuti di discussione molto approfondita c’è stato il voto: 9 consiglieri per l’abbattimento, 1 astenuto, 4 contrari, 3 consiglieri di maggioranza assenti al momento del voto per motivazioni personali.
“Ieri si è riunito il Consiglio Comunale nel quale sono state sviscerate tutte le varie posizioni – ha commentato il sindaco di Francavilla, Antonio Luciani – poi compete a chi amministra scegliere, prendere una decisione. Io discuto del Palazzo Sirena ormai dal 2011, da quando sono stato eletto la prima volta, dopo tutta questa discussione ora è il momento di prendere una decisione, l’abbiamo presa ed io ritengo che a marzo, al massimo entro inizio aprile, la situazione sarà terminata. Si riqualifica tutto il centro cittadino, innanzitutto si abbatte la parte vecchia di Palazzo Sirena. C’è un Auditorium Sirena che è stato da poco ristrutturato, sono stati impiegati circa 500 mila euro per renderlo moderno e fruibile, in seguito verrà inaugurato e si sta pensando ad una riqualificazione anche della viabilità su tutto l’asse centrale perché quello dovrà diventare il salotto buono di Francavilla”.
Così in un posta sul proprio profilo Facebook il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Livio Sarchese: “Abbiamo chiesto di fermare l’iter per l’abbattimento dell’edificio, sul presupposto che sul tema sia indispensabile fare esprimere i cittadini mediante un referendum consultivo. Il M5S di Francavilla al Mare si batte, da anni, per giungere a questo risultato ed ha persino messo a disposizione dell’Amministrazione un testo di Regolamento che disciplina le modalita’ operative per fare il Referendum, che puo’ essere emendato, se necessario. Ci sono due ulteriori circostanze che sorreggono la nostra iniziativa referendaria: dal programma elettorale del Sindaco e’ stata volutamente tolta la parola demolizione (questo e’ quanto dichiarato dal gruppo “Sì per Francaville, candidatosi a sostegno del Primo cittadino, il quale ottenne questo risultato in fase di accordi programmatici); in sostanza, i cittadini hanno votato un Sindaco che non ha dichiarato, nel suddetto programma che deve essere obbligatoriamente depositato in Comune all’atto della candidatura (art 73 Tuel), di volere abbattere la struttura; nel programma elettorale, il Sindaco afferma, alla voce Strumenti di partecipazione, che avrebbe indetto Referendum Consultivi su temi di interesse generale. Abbiamo, altresì, offerto ulteriore spunto di riflessione, evidenziando l’esistenza di un Bando Regionale che prevede l’assegnazione di un contributo a fondo perduto, sino al 100% del costo, per il recupero di edifici esistenti da adibire a scopi sociali o culturali: una misura che permetterebbe al Comune, se finanziato il progetto, di non sostenere gli esosi costi previsti (oltre un milione di euro) o, quantomeno, di ridurli. La nostra proposta e’ stata respinta!”.
Francesco Rapino