Immigrati%2C+dieci+sindaci+del+Chietino+disertano+l%26%238217%3Bincontro+con+il+prefetto
abruzzocityrumorsit
/politica/395998-immigrati-dieci-sindaci-del-chietino-disertano-lincontro-prefetto.html/amp/

Immigrati, dieci sindaci del Chietino disertano l’incontro con il prefetto

Chieti. “La priorità per noi ora non è l’accoglienza dei migranti… ma aiutare i nostri imprenditori, agricoltori e cittadini a riprendersi dai danni causati dal maltempo”.

Con queste dure e logiche parole, 10 sindaci del chietino – Maurizio Bucci (Gamberale), Luca Conti (Casalanguida), Fabrizio Montepara (Orsogna), Nicola Scaricaciottoli (Paglieta), Tiziana Magnacca (San Salvo),Mimmo Budano (Villalfonsina), Giovanni Di Nunzio (Borrello), Sabatino Ramondelli (Roio del Sangro), Gianni Bellisario (Perano), Felice Novello (Montazzoli), il consigliere comunale Nino Di Fonzo (Torino di Sangro) – declinano l’invito del Prefetto di Chieti, Antonio Corona, per un incontro sull’accoglienza degli immigrati. Inoltre minacciano di uscire dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

“Prosegue la resistenza dei sindaci del territorio sangrino e vastese, ai quali va il nostro plauso, dichiara Maurizio Falcone responsabile cittadino di Forza Nuova Atessa; alcune settimane fa, maggioranza e minoranza del consiglio comunale di Gissi avevano comunicato la loro contrarietá ad ospitare clandestini.

Cicchitti e Borrelli dove sono? Perché non hanno aderito alla protesta firmando la lettera? Purtroppo Atessa, malgrado la lotta popolare (continue manifestazioni e quasi 2mila firme), non ha avuto la stessa sorte: Cicchitti e Borrelli hanno tradito la volontà dei cittadini, appoggiato l’accoglienza-business e continuamente contrastato il Comitato ‘Atessa agli Atessani’.

A quattro mesi dalle elezioni amministrative, prosegue Falcone, gli atessani sanno benissimo che i loro rappresentanti potevano opporsi, come hanno fatto questi coraggiosi primi cittadini, ma non hanno voluto farlo. E coloro che non sono in grado di difendere la sovranitá popolare dalle imposizioni di uno Stato mafioso e corrotto, non possono più rappresentare Atessa!”.