L’istituto dovrebbe “puntare a realizzare un rapporto sempre più stretto tra ricerca scientifica e sistema produttivo. Bisogna potenziare gli spin-off, i brevetti e le partecipazioni in Società e Consorzi, che vedono coinvolti i principali attori del trasferimento tecnologico, ovvero le istituzioni, le università, le imprese e gli investitori”.
“La nostra Provincia” commenta ancora Radica “è particolare. Ci sono molte imprese di dimensioni piccolissime che non sono in grado di fare completamente da sole, specialmente nei settori dove l’innovazione è più necessaria, penso all’informatica, all’ITC, alla farmaceutica, all’energia che in questo momento ci interessa particolarmente da vicino. Allora proprio in questi casi è opportuno che la ricerca pubblica si affianchi sinergicamente alle aziende. Per attivare questo processo, il Mario Negri Sud deve costituire e potenziare un’Unità di Trasferimento Tecnologico che assicuri la protezione e la valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica e favorisce i rapporti con l’industria. Il primo passo da compiere, se si vuole innovare, rimane quello di garantire alla ricerca pubblica adeguati livelli di finanziamento. Dal 1995 gli investimenti in Ricerca e Sviluppo sono aumentati del 50% in Europa, del 60 per cento negli Stati Uniti, ma sono più che triplicati nelle principali economie asiatiche. Bisogna dare al Paese un programma di ricerca di medio periodo, garantire adeguati strumenti di finanziamento e puntare su una maggiore collaborazione tra pubblico e privato. Se si lavora insieme al sistema pubblico e sistema delle imprese su alcune tematiche prioritarie si possono definire dei grandi progetti, aggregando e di dando forza per partecipare poi meglio ai progetti europei e realizzare azioni che portino il livello regionale a livello internazionale, europeo”.