Di Bucchianico: ‘Le Province esistono. Ora devono essere operative’

Lanciano. “La maggioranza degli italiani, dicendo no al referendum sulla riforma costituzionale, ha deciso che le Province debbano continuare ad esistere ed operare. Ed allora mettiamoci al lavoro per trovare soluzioni ai numerosi problemi che affliggono il territorio della provincia di Chieti. Siamo stati eletti per questo”.

 Così ha esordito il neo consigliere provinciale della lista “Insieme per la Provincia”, Gabriele Di Bucchianico, già consigliere comunale di minoranza al Comune di Lanciano, in occasione del primo Consiglio Provinciale di Chieti dopo le elezioni di secondo livello del mese scorso.

 “Non credo”, ha proseguito Di Bucchianico, “che la nostra azione si debba concentrare nel celebrare un rito funebre per la Provincia di Chieti, nascondendoci dietro alle solite scuse: non ci sono soldi, rischiamo il dissesto e così via. Non è giustificabile un atteggiamento di rassegnazione per il solo fatto che il consiglio provinciale è chiamato a lavorare ad indennizzo zero.
La Provincia non è morta ed il risultato del referendum lo ha certificato. Pertanto, deve funzionare, diversamente non ha motivo di esistere”.
Anzi, aggiunge il consigliere, si ravvede l’opportunità di Consigli più frequenti, a titolo gratuito ovviamente, ed a prescindere dai fondi. Può essere un utile osservatorio per stimolare la regione ed il governo centrale sulle cose da fare e questioni da affrontare.

“Questa Provincia”, ha precisato il consigliere Di Bucchianico, “ha un presidente sostenuto da una maggioranza. A loro la responsabilità politica di trovare soluzioni ai numerosi problemi, senza con questo volermi esimere dall’essere propositivo”.

 “A questa maggioranza chiedo di adoperarsi per trovare finanziamenti e risposte concrete per il territorio attraverso la filiera politica che ha la fortuna di avere: Provincia, Regione e Governo”.

 “In sintesi”, ha concluso Gabriele Di Bucchianico, “sono pronto a sostenere azioni concrete ed a fare proposte, ma basta con i piagnistei”.

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