Pescara. “Oggi stiamo attraversando un momento istituzionale difficile, in cui il governo di un Paese si considera un ‘affanno’ non consigliabile e in cui le stesse opposizioni sono più spaventate di noi di dover guidare il Paese”.
Lo ha detto il Ministro per l’Attuazione del Programma di Governo, l’onorevole Gianfranco Rotondi che ha aperto questo pomeriggio, nella Sala consiliare del Comune di Pescara, l’appuntamento con ‘GovernIncontra’ promosso dalla Prefettura di Pescara. Presenti le massime Autorità cittadine, tra cui il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, il presidente della Provincia Guerino Testa, il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, oltre agli amministratori della Provincia, al Presidente della Camera di Commercio Daniele Becci e al vescovo Mons. Tommaso Valentinetti.
“Dedico innanzitutto un pensiero a una figura politica che tanto ha rappresentato per l’Abruzzo, l’onorevole Remo Gaspari” ha detto Rotondi. “Oggi attraversiamo un momento in cui non si possono più distribuire risorse, ma dobbiamo distribuire sacrifici, ricordando che il debito pubblico non è il prodotto di un sistema di governo del Presidente Berlusconi né di Prodi. Sulle pensioni la riforma è necessaria, ma in realtà si tratta solo di un adeguamento al concetto di allungamento della durata media della vita”.
“GovernIncontra” ha detto Albore Mascia “rappresenta uno strumento indispensabile per diffondere sul territorio locale l’attività e le iniziative del Governo, per far sì che l’attuazione del programma risulti sempre più aderente alle realtà di riferimento, attraverso il dialogo con le rappresentanze politiche del territorio, le forze sociali e i cittadini. Oggi più che in passato viviamo una ‘stagione’ in cui è fondamentale saper interpretare i segnali e le istanze provenienti dalla società e dal mondo delle imprese, soprattutto alla luce delle difficoltà imposte dalla crisi economica globale, che richiede agli Amministratori pubblici di compiere delle scelte selettive, di individuare priorità e di soddisfarle, tenendo conto della scarsità delle risorse finanziarie a disposizione. Il ruolo dei Sindaci è quello di esprimere e garantire le aspettative delle Comunità di riferimento rappresentandole nelle opportune sedi di confronto con le Istituzioni sovraordinate, e quella odierna è un’occasione importantissima per farlo. Nella situazione attuale è essenziale giungere a una forma di cooperazione multi-livello, in senso verticale tra le Istituzioni e in senso orizzontale con le Organizzazioni della società civile e le associazioni di categoria, in cui ciascuna componente contribuisce, secondo le proprie risorse e competenze, a suggerire politiche e offrire servizi aderenti alle esigenze di chi ne usufruisce. La Costituzione Italiana, d’altro canto, con la riforma del Titolo V, ha introdotto proprio questo sistema di collaborazione e supporto tra più soggetti istituzionali, nella logica del principio di sussidiarietà, prevedendo tuttavia che i servizi di rilievo sociale e collettivo vengano svolti in prima istanza dall’entità territoriale amministrativa più prossima ai cittadini, e quindi dal Comune. La riforma del Federalismo fiscale, che è uno dei punti fondamentali del programma di Governo, si inserisce a pieno titolo nel cammino introdotto dalla Riforma costituzionale del 2001, in quanto dovrebbe assicurare agli Enti territoriali gli strumenti finanziari necessari per rendere concreto ed effettivo il potere di soddisfare le esigenze dei cittadini. Il federalismo municipale ha comportato, quindi, l’introduzione del concetto di ‘accountability’ negli Enti territoriali, inteso come valutazione degli effetti che l’attività di governo locale produce sul sistema economico e sulla comunità di riferimento. Ma il concetto di ‘accountability’ porta con sé anche la responsabilità diretta e immediata degli amministratori locali per la raccolta di risorse, attraverso lo strumento fiscale e la loro efficiente allocazione nei servizi resi al territorio e ai suoi abitanti. A tal proposito riterrei necessario che il confronto con il Governo fosse incentrato sull’individuazione di strumenti legislativi e finanziari che consentano l’effettiva applicazione di tale principio. Come noto, infatti, le recenti manovre finanziarie, hanno stabilito rigidi limiti di spesa a cui sono soggetti gli Enti locali, soprattutto con riferimento alle spese per lo sviluppo, per gli investimenti e per il sociale che, per quanto necessari, pongono alcune difficoltà nel sostenere la crescita e la produttività del territorio e garantire i servizi essenziali per la comunità locale. A ciò si aggiunga che il federalismo municipale nella sua struttura attuale, appare ispirato a una limitata autonomia offerta agli Enti locali nella gestione dei tributi cosiddetti ‘propri’, mantenendo ancora una fisionomia per certi aspetti ‘centralistica’. Auspichiamo che l’incontro odierno possa rappresentare un proficuo spunto per programmare un’agenda di lavoro condiviso, al fine di dare luogo a una rivisitazione dei contenuti normativi descritti per renderli più consoni alle esigenze delle Comunità locali. Infine Ministro le rivolgo l’invito a venire più spesso in Abruzzo e a Pescara perché tale presenza può proporre solo comportamenti virtuosi per la nostra gente”.