Chieti. Dopo la presentazione dell’interrogazione regionale a firma dei consiglieri Acerbo e Saia anche Futuro e Libertà vorrebbe conoscere i risultati dello studio e che tipo di interventi urgenti si intendono porre e quale è lo stato di applicazione del piano della qualità dell’aria approvato dalla Regione.
Per quanto riguarda le competenze dell’Ente Comunale, ciò di cui si deve occupare in merito alla tutela ambientale è senz’altro il controllo dell’aria. Una questione che richiede massima concentrazione da parte dell’Amministrazione comunale ma anche da parte di altri organismi che hanno competenze in materia di controlli ambientali, e in particolare l’A.R.T.A.,la Provincia di Chieti, attraverso il lavoro degli agenti di polizia, il Corpo Forestale dello Stato, così come tutti gli altri organi di Polizia che hanno l’obbligo di controllare che vi sia regolarità nella gestione di questi impianti e legittimità nelle attività svolte. Dopo che i risultati di una ricerca WWF e Comitato Villablocc di Chieti Scalo sono stati riferiti, in una interrogazione regionale, a firma di Antonio Saia Consigliere regionale del Partito dei Comunisti Italiani e Maurizio Acerbo Consigliere regionale di Rifondazione Comunista “32 sostanze contaminanti su 59”
“Il WWF e il Comitato Villablocc di Chieti Scalo hanno commissionato all’Università di Siena uno studio sulla qualità dell’aria a Cheti Scalo, di cui ora sono stati pubblicati i dati definitivi. La ricerca, infatti, prevedeva un campionamento avvenuto attraverso l’uso di particolari campionatori passivi installati in due punti diversi di Chieti Scalo; l’università di Siena, ha provveduto ad un’analisi per trimestri dei contaminanti accumulati nei filtri posti nei campionatori. Questa tecnica, secondo i promotori dello studio, si sta sviluppando in maniera sempre più ampia, anche con la collaborazione di Regioni e province italiane, perchè poco costosa rispetto alle normali centraline che, peraltro, non offrono solitamente la possibilità di ricercare un ampio spettro di contaminanti. I risultati ottenuti dimostrano che l’aria di Chieti Scalo – come affermano i consiglieri regionali – contiene un miscuglio di sostanze inquinanti, infatti sono stati trovati 32 contaminanti su 59 sostanze cercate. Secondo la ricerca sono state rilevate, tra l’altro, – proseguono – alte concentrazioni dei pericolosi Policlorobifenili (PCB), sostanze che si bioaccumulano progressivamente, e alte concentrazioni di un insetticida, il Clorpirifos, recentemente proibito dall’Agenzia americana per l’Ambiente per tutti gli impieghi non agricoli perchè può provocare iper-eccitazione del sistema nervoso in particolare nei bambini.Inoltre è stata riscontrata la presenza, in alte concentrazioni rispetto ad altri siti – spiegano – monitorati con la stessa tecnica, di Esaclorocicloesano. Sono stati registrati, inoltre, picchi elevati di Idrocarburi Policiclici Aromatici (fino a 35.000 picogrammi/mc). Tutte queste sostanze inquinanti che non si vedono, – sottolineano – ma che sono presenti nell’aria, hanno effetti devastanti per l’organismo umano e per tutte le malattie che esse possono causare, anche per gli effetti sinergici.”
“Ricordiamo che l’Arta – afferma Carbone – ha dichiarato da ultimi rilevamenti fatti come già affermato dal sindaco di Primio che la qualità dell’aria nella zona di Madonna delle Piane e di via Travaglini, a Chieti bassa, rispetta i criteri e i limiti di legge. A questo punto il gruppo di Fli chiede espressamente che vengano fatte ulteriori verifiche e se necessario per sollecitare che cio’ avvenga presenterà un interrogazione al sindaco e all’assessore all’ambiente”.
Francesco Rapino