Chieti. Questa mattina a Chieti c’è stata la riattivazione e la riapertura al pubblico della scala mobile.
“La considerazione che mi preme fare – ha affermato il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio – è rivolgere i ringraziamenti agli Uffici del V Settore Lavori Pubblici che hanno consentito, lavorando a questo progetto, di poterlo portare a compimento, mentre l’altro ringraziamento va all’ing. Di Giovanni che è il consulente e il responsabile dell’esercizio di questo impianto. Noi oggi riconsegnamo un’opera che è fondamentale per la nostra città, sicuramente una delle ultime opere infrastrutturali serie presenti a Chieti, visto che, tutto sommato, è da venti anni che mancano grandi opere. Vorrei ricordare anche che a questa struttura è collegato il progetto di finanza che vuole il raddoppio del parcheggio dal terminal di via Gran Sasso, la sistemazione della piazza e il tunnel, in modo da garantire l’arroccamento in città. L’aspetto, però, che mi preme sottolineare è come questo impianto, che aveva, così come lo ha adesso, un direttore d’esercizio che predisponeva ogni anno attraverso il Comune le spese di manutenzione, circa 130 euro l’anno, sia risultato in alcuni suoi punti, analisi alla mano, privo di manutenzione probabilmente dal giorno dell’inaugurazione. Io non ho interesse di sapere a chi appartiene questa responsabilità, ma, invece, ho interesse di sapere chi, in tutti questi anni, ci ha fatto spendere soldi per la scala mobile facendoci ritrovare senza di essa per circa un anno proprio a causa della mole dei lavori necessari per riattivarla. Oggi, dunque, riconsegneremo alla collettività, un’infrastruttura che se continueremo a mantenere bene non avrà bisogno della chiusura che abbiamo dovuto sopportare e, soprattutto, sempre con oggi ci viene rilasciato un certificato importante che è l’autorizzazione decennale che programma le manutenzioni future, garantendoci per i prossimi dieci anni che la scala non abbia bisogno di ulteriori certificazioni per l’esercizio ma soltanto dei buoni amministratori che sappiano provvedere a mantenerla”.
“Esprimo il mio ringraziamento – ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici, Mario Colantonio – all’impresa Kone spa di Pero, alle maestranze, al direttore dei lavori ing. Gianfranco Di Giovanni e ai funzionari comunali arch. Ivonne Elia, responsabile del procedimento, e l’ing. Aldo Cicconetti, per le fasi di collaudo. Oggi la città di Chieti disporrà nuovamente del più importante mezzo di mobilità pubblica sul territorio comunale. L’impianto, infatti, garantisce la possibilità di fruizione per 9000 persone l’ora. L’amministrazione del sindaco Di Primio, che ha affrontato un grande impegno economico per un’opera di manutenzione straordinaria costata 660 mila euro, dopo solo tre mesi dall’insediamento fu costretta a fermare l’impianto ai fini della tutela della pubblica incolumità, mesi di lavoro, però, necessari a determinare la strada più breve ed economica per riattivare l’impianto. Appena reperiti i fondi, l’opera è stata progettata ed eseguita in tempi brevissimi, considerando che il lavoro si è concluso il 13 agosto di quest’anno ed era stato iniziato alla fine di marzo 2011. E’ facile polemizzare su una vicenda piuttosto delicata, ma credo che sia veramente importante e fondamentale sottolineare il rispetto della sicurezza. Quando è stata chiusa la scala mobile, infatti, solamente pochi mesi prima erano accadute due tragedie sugli analoghi impianti di Roma e Napoli. Dallo scorso 18 agosto fino a martedì 13 settembre numerose ed intense sono state le visite collegiali che hanno visto la partecipazione dell’organismo USTIF e la Regione Abruzzo per verificare e collaudare ogni componentistica meccanica, elettrica ed elettronica. Grazie anche al loro serio ed accurato lavoro è stata rilasciata la licenza di esercizio che oggi ci permette di ripartire. Dalla data odierna – ha concluso l’assessore – l’impianto è tenuto in gestione dall’ATI, capogruppo Ecoesse Soc. Cop. Arl – Costruzioni Primavera Florideo spa, Sistema spa, MEP srl, che provvederà alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto”.
Francesco Rapino