L’importo complessivo del finanziamento destinato alla realizzazione dell’opera, stanziato dalla Provincia dell’Aquila, è pari a 232 mila euro, di cui 192 mila per la realizzazione della variante e 40 mila concessi al Comune di Fossa per gli espropri degli edifici limitrofi alla S.P. 36, da demolire attraverso i fondi stanziati nel 2011 dall’allora commissario delegato per la Ricostruzione, presidente della Regione Abruzzo.
Il tratto di strada era stato chiuso al traffico, all’indomani del sisma del 6 aprile 2009 per motivi di sicurezza legati alla presenza, sui lati della strada, di fabbricati inagibili.
“Il nostro obiettivo – ha sottolineato il presidente della Provincia dell’Aquila Antonio De Crescentiis – e’ quello di consentire, nel più breve tempo possibile, la riapertura della strada, garantendo le giuste condizioni di sicurezza”.
L’avvio degli interventi ha subito rallentamenti a seguito del rinvenimento, durante le opere di demolizione, al di sotto del piano stradale, di importanti elementi lapidei architettonici di edifici pubblici di epoca romana e un basalto stradale, con crepidine e strutture porticate adiacenti, di notevole interesse archeologico e monumentale e caratterizzati da un eccezionale stato di conservazione.
La strada di epoca romana, verosimilmente il decumano della città di Aveia, collegava probabilmente l’attuale centro di Sant’Eusanio Forconese con il centro abitato di Monticchio. A seguito dei ritrovamenti sono state adottate le necessarie modifiche al progetto richieste dalla Soprintendenza, in maniera da non incidere sulle preesistenze vincolate.