Nereto, assunzione Lucantoni: esposto in Procura e alla Corte dei Conti

Nereto. L’assunzione di Francesca Lucantoni al Comune di Nereto, finisce alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.

 

 

Più che un caso politico, che negli ultimi giorni ha monopolizzato il dibattito cittadino e non solo, la copertura del posto da dirigente dell’ufficio finanziario dell’Ente, diventa un caso.

 

Nelle giornata di oggi, infatti, i consiglieri comunali di Direzione Futuro (Piero Di Felice e Giacomo Mistichelli) hanno inviato una comunicazione alla Procura e alla magistratura contabile, evidenziando la presunta illegittimità dell’assunzione a tempo determinato e delle procedure seguite.

 

Sullo stesso tema, ha preso posizione anche il Movimento 5 Stelle.

 

Direzione Futuro. Il gruppo consiliare, inizialmente eletto in maggioranza, ha deciso di investire della questione gli organi inquirenti (procura e corte dei conti). E lo ha fatto con una lettera molto circostanziata nella quale vengono evidenziate tutte quelle che sono considerate delle anomalie e che dunque farebbero emergere profili di illegittimità nella procedura di assunzione. Dalla mancanza di un atto di indirizzo della giunta comunale circa la necessità di dover procedere ad attingere una graduatoria di un altro ente per coprire il costo vacante, lasciato dalla dirigente che si è temporaneamente trasferita al Comune di Roseto.

 

Il gruppo consiliare pone l’accento su una serie di date e giudica incongrua la lettera con la quale il sindaco ha chiesto agli Enti territoriali l’eventuale esistenza di una graduatoria alla quale attingere.

“Quello che appare grave” si legge, ” è il contenuto nella determinazione nella quale il Comune scrive che la graduatoria del Comune di Bellante è l’unica della Provincia di Teramo. Non è vero: ne esiste una analoga esistente al Comune di Nereto, che è dello stesso anno di quella di Bellante, ossia il 2010.

 

Quella graduatoria contiene altri cinque idonei i quali avrebbero dovuto essere interpellati con esito negativo prima di procedere ad un’eventuale richiesta di graduatorie esterne all’Ente, così come prescrive la vigente normativa e la costante Giurisprudenza (le amministrazioni che vogliono reclutare a tempo determinato dirigenti o responsabili debbono utilizzare le graduatorie a tempo indeterminato dello stesso ente per profili corrispondenti, vedi per tutti TAR Umbria 10 Giugno2016 n. 494).

Eppure nulla di tutto questo è stato compiuto, considerato che in maniera smaccatamente illegittima si è proceduto ad una assunzione che presenta numerosi profili di lampante illegittimità. Per scrupolo, nella giornata di oggi abbiamo telefonato al primo nome della graduatoria in essere, il quale ha confermato di essere il 2° in graduatoria ma di non essere stato informato circa l’assunzione fatta da parte del Comune di Nereto”.

 

Oltre all’esposto, il gruppo di Direzione Futuro chiede di revocare l’assunzione della Lucantoni.

 

Movimento 5 Stelle. Sulla stessa lunghezza d’onda (anche se l’esposto è stato al momento presentato solo da Direzione Futuro) si colloca il Movimento 5 Stelle. I pentastellati sostengono che il Comune di Nereto per l’assunzione del funzionario avrebbe dovuto utilizzare la propria graduatoria e non attingere a quelle di altri comuni. Viene citato il caso della sentenza del Tar Umbria che ha stabilito che “le amministrazioni che vogliono reclutare a tempo determinato dirigenti e responsabili devono utilizzare le graduatorie a tempo indeterminato dello stesso ente per profili corrispondenti.

 

” Il sindaco di Flavio” prosegue la nota, ” era a conoscenza di tale graduatoria visto che quando fu bandito il concorso, nel 2010, era consigliere comunale. Dunque il Comune doveva attingere a questo elenco”. Sul caso di parla anche dell’assenza di della delibera di indirizzo della giunta. ” La trasparenza non è gradita all’interno delle mura comunali”, si legge ancora. ” Sono due anni e mezzo che l’amministrazione non rispetti norme, leggi e statuti comunali. A questo punto, chiediamo a gran voce le dimissioni: sarebbe il primo atto di vera responsabilità”.

 

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