Fara Filiorum Petri. Approvato con voto unanime del Consiglio comunale di Fara Filiorum Petri la mozione d’urgenza contro il conflitto in Libia, presentato dal gruppo consigliare di Rifondazione Comunista. Fara Filiorum Petri diventa, dopo il Comune di Ortonovo in Provincia di La Spezia, il secondo comune d’Italia ed il primo comune d’Abruzzo contro la guerra.
La delibera a firma del consigliere Menichini, “introduce in premessa la necessità, di fronte alla violenza e all’ipocrisia di qualsiasi conflitto bellico, dalla Libia all’Iraq, fino in Afghanistan, di rispettare il valore internazionale della pace e della libertà dei popoli, contenuto nell’art.11 della Costituzione italiana: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Sulla crisi libica, la Federazione della Sinistra ha assunto sin dall’inizio, una posizione molto chiara contro qualsiasi intervento armato, denunciando “la strumentalità dell’ipocrita e illegittima risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu con la quale Francia, Usa, Gran Bretagna e Italia al seguito, hanno dato inizio ai bombardamenti su Tripoli. Oggi tutto questo è di un’evidenza lampante che non lascia spazio ad equivoci. La guerra in Libia non ha nulla a che fare con i diritti umani e la protezione dei civili. Si tratta di una guerra profondamente ingiusta e terribile, come ogni altra guerra, dal sapore neocoloniale, che ha come unico fine la spartizione da parte delle potenze occidentali, delle enormi risorse energetiche presenti sul territorio libico. Dunque una guerra utile a pochi, petrolieri, banchieri, industrie belliche e inutile a molti, al popolo libico che muore sotto le bombe della Natoe al popolo italiano che sente sulle proprie spalle i costi spropositati di questo assurdo conflitto. Per fare solo un esempio, la nostra portaerei Garibaldi impegnata nelle operazioni, ci costa 130 mila euro al giorno, mentre i 4 caccia Eurofighter impiegati per i cosiddetti bombardamenti mirati ci costano circa 61 mila euro per ogni ora di volo! Questa folle spesa militare è del tutto inaccettabile se si pensa ad un simile spreco di denaro pubblico in un momento di grave crisi economica come quello attuale”. L’Ordine del giorno presentato dal circolo Prc di Fara F. Petri, oltre a invitare il consiglio comunale a manifestare pubblicamente il proprio senso di indignazione e condanna verso un conflitto che conta ogni giorno decine di vittime civili innocenti, “chiede al sindaco di impegnarsi personalmente nella promozione presso gli enti sovraordinati (Provincia, Regione, Parlamento e Governo) di ogni azione necessaria e possibile affinché il governo nazionale disponga il ritiro immediato di mezzi e personale italiano coinvolti nelle operazioni di guerra in Libia e dunque a trasmettere copia della delibera approvata alle Autorità Competenti (Presidenza del Consiglio, Presidenza della Regione Abruzzo, Upi, Anci, Unione Regioni). Inoltre viene richiesto di esporre all’interno come all’esterno dell’edificio municipale la bandiera della Pace e di inviare il gonfalone del Comune di Fara Filiorum Petri alla marcia della Pace Perugia-Assisi. E’ evidente perciò, come la nostra mozione sia ancora una volta l’ennesima testimonianza del sentimento di sdegno e di condanna netta da parte dei comunisti verso qualsiasi intervento armato che nega la pace e l’autodeterminazione dei popoli. Nel ribadire la nostra piena soddisfazione per l’esito ottenuto, vogliamo ringraziare il sindaco Bucciarelli e tutto il Consiglio comunale nell’accogliere con parere unanime la nostra proposta, la cui approvazione ha permesso di lanciare un segnale importante e al tempo stesso di speranza alle istituzioni di diverso livello e all’intera società civile. Da oggi, anche a Fara Filiorum Petri sventolano i colori della pace, come messaggio di solidarietà internazionale ai popoli del mondo, costretti a subire la tragedia e la violenza della guerra. Invitiamo pertanto tutti i cittadini faresi ad appendere le bandiere della pace fuori dai balconi, come auspichiamo che la nostra iniziativa, sull’esempio della Federazione della Sinistra di La Spezia, possa essere replicata in ogni Comune d’Italia, perché giunga forte e chiaro sia al Presidente del Consiglio Berlusconi che al Presidente della Repubblica Napolitano, il nostro appello di pace: via dalla guerra subito!”