Io non ho fatto alcuna ordinanza di chiusura anche perché non avrei potuto essendo una strada provinciale; l’atto è stato firmato dal dirigente provinciale Leo Di Liberatore (vedi foto) e immagino che sia stata una svista del presidente Di Sabatino”. Amare le parole del sindaco di Campli, Pietro Quaresimale, se non altro perché si sarebbe potuto trovare una soluzione temporanea per evitare l’isolamento del paese.
“Come intervento urgente e veloce – ha aggiunto il primo cittadino – bastava una semplice messa in sicurezza dei parapetti, poiché il ponte non ha problemi di struttura. Questo avrebbe prodotto meno disagi all’interno del centro storico”. Il ponte è stato chiuso subito dopo la scossa di terremoto del 30 ottobre giustamente in via precauzionale dai carabinieri in attesa dell’arrivo dei tecnici della Provincia.
Il sindaco Quaresimale denuncia oltretutto che i lavori sull’altro ponte di accesso al paese procedono a rilento anche a causa della presenza di due soli operai.
Ma i problemi non finiscono qui. “La strada alternativa di cui parla la Provincia – ha detto ancora Quaresimale – che allunga notevolmente il percorso, è completamente rovinata e rappresenta un pericolo per l’incolumità degli automobilisti, soprattutto in corrispondenza della salita di Coccioli che non presenta le dimensioni tali da garantire la sicurezza quando due veicoli si incrociano”. E l’elenco delle insidie continuano e sono evidenti proprio sulla strada provinciale 262, di competenza dell’amministrazione provinciale.
Questa strada di accesso a Campli, in particolare nella zona che precede il cimitero presenta un vero e proprio pericolo per l’incolumità pubblica. “Nonostante i miei continui solleciti fatti all’amministrazione provinciale fin subito dopo gli eventi di marzo 2015 – ha concluso il sindaco Quaresimale – nessun intervento, quantomeno di messa in sicurezza, è stato fatto. Così facendo la Provincia sta facendo morire il centro storico di Campli”.
La speranza è che si trovi una soluzione migliorativa nel volgere di pochissimo tempo.