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Pescara, il bottelón accende la polemica politica

Pescara. L’epocale manifestazione giovanile del bottelón, tenutosi sabato notte sulla spiaggia dell’Arena del Mare, si è lasciata dietro, oltre a mucchi di rifiuti, riflessioni e polemiche all’indirizzo dell’Amministrazione Mascia. La gestione della serata e la deviazione dall’Arena verso lo Stadio del mare come luogo per eventi estivi accendono Rifondazione e Pd.

Non c’è dubbio sul carattere epocale del botellón, che sabato sera ha portato all’Arena del mare 5mila giovani provenienti da tutto l’Abruzzo e da fuori regione. Una manifestazione spontanea, organizzata dal basso via Facebook (rivivi la serata con foto e video), che ha mobilitato non poco le forze dell’ordine, per fortuna senza bisogno di intervento; gli iniziali ordini proibitori del Questore Passamonti hanno coscienziosamente mutato indirizzo nel corso della serata, lasciando accedere  le migliaia di ragazzi raccoltisi sotto la Madonnina alla spiaggia interdetta nella prima serata. “Una situazione surreale che si è rapidamente trasformata in un evento gioioso”, commenta Maurizio Acerbo, consigliere comunale di Rifondazione comunista, “la incontenibile presenza di migliaia di giovani ha reso impossibile quella irrazionale opera di contenimento e con saggezza la polizia ha lasciato perdere

“Di fronte ad eventi spontanei di massa veicolati via facebook pensare di agire con i divieti è un errore anche perchè non si capisce perchè i giovani non si possano ritrovare e darsi appuntamento su una spiaggia libera”, continua Acerbo, “Per divertirsi devono per forza pagare un biglietto o pagare costose consumazioni?”. Diavolo e acqua santa fanno, per una volta, pace: “Comunque è andato tutto bene e vanno ringraziate le forze dell’ordine, i vigili urbani e la Croce Rossa per l’attività discreta e indispensabile di vigilanza”, sottolinea l’esponente di sinistra.

Destra e sinistra divise sul bottellón. Ad Acerbo replica “con enorme rammarico e stupore” direttamente Marco Forconi, coordinatore regionale di Forza Nuova, gruppo di estrema destra: “da Acerbo vorrei capire cosa ci sia di così epocale o straordinario nel vedere tutti quei ragazzi massacrarsi di alcol e magari anche droga anziché ritrovarsi per discutere e tentare di scardinare, anche con allegria e ironia, il muro di un sistema che ha tutto l’interesse affinché i giovani siano convogliati verso l’astensione intellettuale”. Un appello, poi, in vista del prossimo botellón, già programmato sul social netwowk: “L’8 luglio è in progetto il ‘secondo atto’ di questo raduno. Si faccia, si autorizzi. Ma, per favore, non chiamatelo evento culturale perché è un insulto a tutte quelle associazioni che, tutto l’anno e seriamente, lavorano spesso nel silenzio e senza finanziamenti, per ridare dignità ad un popolo mentalmente orfano di personaggi ed ideali e sempre più orientato all’autodistruzione”.

Sul tema di quest’ultima riflessione si snoda anche la riflessione di una delle associazioni di cui parla Forconi, la So.Ha-Giovanicittadiniattivi, che in una nota di ieri riferiva: “”I giovani pescaresi, e non solo, hanno voluto riappropriarsi degli spazi della città, gli spazi destinati al divertimento non bastano più, non sono sufficienti non dal punto di vista quantitativo ma qualitativo”.

L’Arena del Mare “abbandonata” dall’Amministrazione. Se il comunista Acerbo si mostra riappacificato con la divisa, non è lo stesso nei confronti dei rivali politici. Il consigliere d’opposizione dapprima bacchetta Mascia e la Giunta per il comportamento tenuto sabato: “Pare che l’amministrazione comunale sia stata informata dalla questura e in tal caso non posso che esprimere la più radicale critica. Se la situazione si prevedeva così ‘pericolosa’ perché nessun esponente della Giunta comunale era presente per gestire la presunta emergenza? Se sapevano che migliaia di giovani si sarebbero ritrovati sulla spiaggia avrebbero potuto predisporre alcuni semplici accorgimenti come per esempio l’apposizione di bidoni per la raccolta di rifiuti e bottiglie”; poi, usa la stessa azione giovanile per rilanciare la critica a Mascia circa “l’abbandono” dell’Arena del mare quale luogo preposto dalla precedente Amministrazione, scegliendo di allestire ex-novo lo Stadio in piazza Primo Maggio: “I ragazzi hanno dato una lezione a un’Amministrazione che sta buttando 250mila euro per allestire davanti a piazza Primo Maggio un inutile Stadio del Mare (a che serve se già c’era l’Arena del Mare?) e che ha speso 23.000 euro per far cantare un ragazzotto (Luca Napolitano ndr) a piazza Salotto il Primo Maggio”, specifica Acerbo. “Con i soldi spesi per lo Stadio del Mare ed eventi tanto costosi quanto fallimentari si potrebbero predisporre bus notturni che almeno nei week end potrebbero sostituire le auto in una riviera chiusa al traffico: in tutta Europa si beve ma si torna a casa con i mezzi pubblico”, conclude; politiche giovanili strettamente legate ad eventi come il botellón stesso.

Sul dibattito Stadio-Arena è intervenuto oggi anche il gruppo consiliare del Pd, che ha presentato un’interrogazione urgente al sindaco Mascia: “l’Arena del Mare realizzata dall’Amministrazione di centrosinistra con l’impiego di risorse pubbliche per circa 100mila euro”, si legge nel documento presentato, “con l’obiettivo di decentrare i grandi eventi portandoli anche in altre realtà, come appunto l’Area della Madonnina, a solo qualche centinaia di metri dalla Nave di Cascella. Nel frattempo l’Amministrazione Mascia sta realizzando lo Stadio del Mare con dispendio di consistenti risorse pubbliche per circa 260mila euro, in contrasto con quanto previsto dal Piano demaniale approvato dal Comune di Pescara e con un intervento molto invasivo di strutture che andranno a limitare la possibilità di usufruire di quel pezzo di spiaggia libera”. Con queste premesse, il Pd chiede: “Quali sono le motivazioni che hanno portato allo smantellamento dell’Arena del Mare lasciando la spiaggia della Madonnina nel degrado? Come è stato possibile avviare i lavori per la realizzazione dello Stadio del Mare in netto contrasto con quanto previsto dal piano demaniale vigente e in presenza di un’area già realizzata come quella dell’Arena?”.

 

La condanna del vicesindaco Fiorilli. La chiusura della polemica spetta al vicesindaco Berardino Fiorilli, che condanna duramente l’evento: “L’amministrazione comunale non può esaltare l’impresa di cinquemila giovani che sabato scorso hanno deciso di ritrovarsi presso la spiaggia libera della Madonnina per ubriacarsi insieme, riducendo il patrimonio pubblico in una latrina, specie se poi parliamo di una manifestazione non comunicata né tantomeno autorizzata. Non possiamo esaltare né incoraggiare la ‘politica del bere’, quando dovere delle Istituzioni è quello di disincentivare l’uso di alcol tra i nostri ragazzi, né tantomeno possiamo compiacerci per un’iniziativa che non aveva alcunché di culturale, né tantomeno dovrebbe farlo alcun esponente politico che non può interpretare la manifestazione di sabato scorso come una ‘bravata’ o un’allegra trovata di un gruppo di amici per una bevuta in compagnia”. La critica è indirizzata senza dubbio ad Acerbo. Ma ce n’è anche per il Pd e per l’interrogazione sullo Stadio e L’Arena: “A decretare il fallimento dell’Arena è stato lo scarso appeal di quella dislocazione, che ha fatto uscire Pescara dal circuito dei grandi eventi perché l’area della Madonnina è stata sempre giudicata come ‘inadeguata’ per ospitare iniziative di rilievo, e quegli stessi circuiti internazionali hanno sollecitato il ripristino dello Stadio del mare, ovviamente adeguato, ammodernato, per ricominciare a considerare Pescara quale méta privilegiata per concerti ed eventi”. Al contario, secondo Fiorilli, lo Stadio del Mare rappresenta “un investimento per dotare la città di servizi, di opere che non sono invasive, che non ostacoleranno la libera fruizione della spiaggia libera, che non impediranno la visuale del mare, e che soprattutto sono perfettamente in regola con le previsioni del Piano demaniale comunale trattandosi di strutture mobili”.

 

Daniele Galli