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Emergenza sisma. Teramo Cambia e Pd: “Gravi responsabilità dell’amministrazione”

Il senso di responsabilità che tutta l’opposizione continua a dimostrare nel mettersi a disposizione delle istituzioni per affrontare l’emergenza post-sisma non può in alcun modo attenuare le gravissime responsabilità nella gestione del patrimonio immobiliare scolastico comunale confermate in modo impietoso dagli esiti delle verifiche effettuate in questi giorni dalle squadre della protezione civile”.

E’ un’accusa che non ammette giustificazioni quella dei capigruppo del Pd e di Teramo Cambia, Gianguido D’Alberto e Antonio Filipponi, che condannano le scelte di Maurizio Brucchi e del suo esecutivo per la “totale mancanza di una organica ed efficace programmazione pluriennale di interventi volti a consolidare e a innalzare il livello di sicurezza degli edifici scolastici”.

Con le verifiche della protezione civile i nodi purtroppo stanno venendo al pettine”, continuano i due consiglieri di opposizione,e si stanno svelando tutte le inadempienze di una Amministrazione che, sulle scuole, soprattutto dopo gli eventi sismici del 24 agosto 2016, ha avuto la grande imperdonabile colpa di non parlare il linguaggio della verità e di non chiedere scusa per l’incapacità di chi ha gestito direttamente e indirettamente la pubblica istruzione dal 2004 fino ad oggi, generando diffidenza nella comunità teramana”.

La mancata convocazione della commissione consiliare permanente, come richiesto più volte dall’opposizione, così come la chiusura del nido di via Diaz e la dichiarazione di inagibilità della materna di via Tevere, sarebbero di una gravità assoluta.

E’ vergognoso, infatti”, continuano i due, “che si sia dovuto chiudere, per ragioni di sicurezza, un nido su cui solo un paio di mesi fa sono stati spesi ben 232.000 euro per i lavori di miglioramento sismico della struttura, l’unica, oltre alla sola Zippilli, ad avere un indice di vulnerabilità che supera la soglia di sicurezza di 0,65”.

Nidi che avrebbero dovuti essere adeguati secondo i termini di legge entro lo scorso 7 ottobre, così come l’edificio di via Tevere avrebbe dovuto avere interventi antisismici entro l’inizio dell’anno scolastico che non sono stati effettuati.

Oggi resta il momento della responsabilità condivisa”, concludono i due, “per uscire insieme dalla situazione di emergenza, ma il triste e disastrato stato delle scuole teramane riapre inesorabilmente anche la fase dell’accertamento e dell’assunzione delle responsabilità politiche e tecniche derivanti dalla gestione di un centrodestra teramano, che dal 2004 ad oggi è stato incapace di programmare e pianificare, non ha saputo intercettare fondi e ha continuato a concepire settori delicati quali l’istruzione e l’educazione come fabbriche di consenso”.