San Valentino. “Nei giorni scorsi il Consiglio comunale di San Valentino ha approvato il bilancio di previsione 2011, caratterizzato da un esorbitante aumento dei tributi comunali”. A denunciarlo è Franco Ceccomancini, consigliere comunale Federazione della Sinistra, che parla degli aumenti registrati nelle tariffe per il consumo dell’acqua potabile (+70 per cento) e in quelle delle concessioni cimiteriali. Oltre alla nuova tassa sul deposito dei rifiuti ingombranti.
“Queste le novità” commenta Ceccomancini “si aumentano le tasse senza rinunciare a privilegi e sprechi. L’attuale maggioranza invece risulta essere assente e silenziosa su importanti problemi del Paese”. E cita, a proposito, il dissesto stradale nel comprensorio comunale, l’ospedale e il terremoto.
“Per le buche presenti sulla strada per Piano d’Orta, dopo una mia segnalazione anche alla Prefettura, abbiamo assistito ad un vergognoso palleggiamento di responsabilità, dove l’assessore provinciale D’Ottavio, nonché sindaco di San Valentino, ignora che la Provincia di Pescara ha assunto con regolare delibera, la manutenzione di tale strada , diversi anni fa. Sull’ospedale, “la recente decisione del Tar Lazio, contro la chiusura dell’ospedale di Guardiagrele, fa emergere l’assoluto disinteresse mostrato dall’amministrazione comunale di San Valentino che ha passivamente accolto lo smantellamento del nostro centro di Riabilitazione che sul Piano sanitario, che è legge, era considerato come centro a valenza regionale”. Infine, il terremoto. “L’accondiscendenza passiva da parte dell’Amministrazione comunale di San Valentino anche sul terremoto non è un novità. Mentre molti comuni a noi limitrofi, hanno visto accolto il proprio riscorso di essere inseriti nel cratere, San Valentino è rimasto al palo con tutte una serie di conseguenze negative per i suoi Cittadini che vengono così privati dalla possibilità di usufruire di tutti i vantaggi che comporta essere inseriti nel cratere. Nell’ultimo consiglio comunale ho interrogato il sindaco su quest’ultima questione, ma la risposta è stata evasiva e secondo i vecchi consumati costumi della politica clientelare, quella che egli si sarebbe rivolto per vie non ufficiali ai suoi referenti regionali”. E conclude: “ancora una volta scegliendo l’obbedienza ai propri superiori, la politica del favore, rispetto alla via maestra della chiarezza e dell’affermazione dei diritti”.