Lo ha dichiarato la consigliera del Movimento 5 Stelle, Margherita Trifoni, definendolo “un piano che strizzava l’occhio a molti in città, uno strumento pianificatorio che non puntava alla tutela del patrimonio paesaggistico e naturalistico della spiaggia, bensì a nuovo consumo di arenile e ad una cementificazione selvaggia. Un piano costato in undici anni ben 184 mila euro di denari pubblici, gettati via in consulenze tecniche e legali. Ancora una volta soldi dei cittadini giuliesi sperperati per incapacità della giunta Mastromauro, che in consiglio comunale, in fase di approvazione della variante stessa si gongolava del bel lavoro fatto. Complimenti vivissimi per questo ennesimo buco nell’acqua!”
Il Movimento giuliese spiega come avrebbe speso ‘quei soldi’: “magari per ridare nuovo lustro al lungomare monumentale che allo stato di fatto versa in condizioni pietose: aree verdi incolte, piantumazioni lasciate a sé stesse, marciapiedi dissestati, lampade rotte e palme capitozzate. Abbiamo chiesto a gran voce in questi anni un intervento di risistemazione e di restauro conservativo del Lungomare Monumentale, magari con la ripulitura delle pietre e degli ottoni delle caratteristiche luminarie, ma con questa giunta è tutto fiato sprecato, e il dialogo è di fatto impossibile!”
“Avanti così, Giulianova 2020…. quando non resterà più nulla della nostra città”, conclude Margherita Trifoni.