Il primo motivo che ci induce con fermezza a dire NO – proseguono i consiglieri – è che si tratta di una riforma costituzionale adottata da un Parlamento eletto con una legge elettorale (c.d. Porcellum) che la Corte Costituzionale, con sentenza n. 1/2014, ha dichiarato costituzionalmente illegittima.
Senza dire che, trattasi di una riforma che:
1) comprime decisamente la sovranità del popolo cui viene sottratto il diritto di eleggere i propri rappresentanti in Senato, teso che dei nuovi senatori (100 in totale), 95 verrebbero “nominati” dai Consigli Regionali (quindi in buona sostanza dai partiti) e 5 dal Presidente della Repubblica (quindi in buona sostanza anch’essi dai partiti);
2) attribuisce ai senatori così “nominati” l’immunità parlamentare;
Questi (sinteticamente) sono solo alcuni – proseguono i consiglieri – dei motivi per cui il gruppo consiliare “Impegno è Sviluppo” aderisce fermamente alle ragioni del NO al prossimo referendum costituzionale.
Cogliamo, quindi, l’occasione per invitare tutti i cittadini a recarsi alle urne il prossimo 4 dicembre ed esprimere il proprio NO ad una riforma costituzionale dannosa per la nostra amata Italia e di cui beneficerebbero solamente l’attuale Presidente del Consiglio ed i suoi sodali.
Ci preme sottolineare – concludono i consiglieri – che la maggioranza che governa Pineto, nel Consiglio comunale del 28.10.2016 ha registrato (come ormai costantemente avviene) una spaccatura anche sul referendum costituzionale, infatti due assessori hanno ritenuto di non aderire al dictat del PD pinetese, manifestando un voto di dissenso uno ed un voto di astensione l’altro, nei confronti del Sindaco di Pineto che invitava, invece, l’intera maggioranza ad aderire alle ragioni del SI’.
E’, quindi, evidente che si tratta di un manifesto atto di sfiducia parte dei due assessori, sia nei confronti della politica di Renzi, che di quella sinora condotta dal Sindaco di Pineto. E non poteva che essere così!’, dichiarano in conclusione.