Capistrello, consiglio a porte chiuse sul bilancio: scoppia la protesta

capistrelloCapistrello. Un Consiglio comunale convocato alle ore 23.00, con porte chiuse ai consiglieri e ai cittadini accorsi per partecipare all’assemblea pubblica. È quanto accaduto a Capistrello lo scorso venerdi 13 maggio. Al sindaco Antonino Lusi, alla giunta e ai consiglieri il compito di discutere nell’assise comunale il bilancio dell’anno 2010. Un argomento decisamente complesso se si pensa che il Comune è in crisi economica.

Sembra che consiglieri e cittadini abbiano atteso per un’ora, quella prevista dal regolamento comunale, l’arrivo del sindaco e del segretario, che, contattato telefonicamente alle ore 23.25, avrebbe risposto di trovarsi nella sua abitazione a Cappadocia. Ad aggravare la “svista” della giunta Lusi, secondo il racconto dei cittadini, il fatto che il giorno seguente sia stato convocato il Consiglio in seconda convocazione alle ore 16.30, poi posticipato alle 19.30 per ragioni non istituzionali, senza che nessuno avesse certificato l’adunanza in prima convocazione.

A segnalare l’accaduto alcuni cittadini di Capistrello, che fanno notare quanto previsto dal regolamento comunale, che, tra le tante norme, prevede la possibilità di riconvocare un Consiglio rinviato, ma non prima di aver lasciato trascorrere un giorno, necessario a comunicare a cittadini e ai consiglieri il nuovo avviso. “Appare chiaro che il modus operandi della giunta inficia le promesse elettorali di trasparenza e di legittimità” tuonano i cittadini, “oltre che la volontà di coinvolgere attivamente i cittadini alla vita politica del Paese. Ci siamo visti chiudere le porte in faccia, con la noncuranza e la sufficienza di chi non ha rispetto per il nostro tempo e il nostro desiderio di partecipare attivamente alle attività della cosa pubblica. Critichiamo il fatto che, stizzito dalle rimostranze dei consiglieri, il sindaco abbia riconvocato il Consiglio per giovedi alle ore 10.30, un orario che, neanche a dirlo, non consente ai consiglieri e ai cittadini che lavorano di poter partecipare”.

 

La replica del capogruppo del Partito Democratico, Alfio Cataldo Di Battista. “Ma quali porte chiuse a consiglieri e cittadini. Il sindaco aveva diramato l’avviso di convocazione per tutti i consiglieri comunali con prima convocazione alle 23.00 del venerdì 13 e seconda convocazione alle 16.30 del sabato 14 successivo, poi slittata alle 19.30 il tutto, con ampia informazione data alla minoranza, di tutte le variazioni intercorse per motivi non dipendenti dalla maggioranza. In effetti, un’indisposizione del segretario comunale la sera del venerdì ha fatto slittare il consiglio al giorno successivo, ma della cosa erano stati preventivamente avvisati i consiglieri di minoranza, che, però, hanno voluto strumentalizzare la situazione per l’evidente difficoltà di non trovare più argomenti seri per contrastare l’azione amministrativa della maggioranza. La presenza stessa di tutti i consiglieri di minoranza, ognuno accomodato nel rispettivo scranno in aula consiliare, il sabato 14.00 all’orario convenuto, dimostra di quanto sia strumentale e priva di fondamento la nota pubblicata. Il sabato, poi, il consiglio è stato rinviato a richiesta della minoranza che per protesta aveva dichiarato la propria indisponibilità a partecipare. La maggioranza avrebbe potuto tranquillamente celebrare il consiglio, ma per rispetto delle istituzioni ha ritenuto opportuno avallare la richiesta della minoranza che, non contenta, non ha trovato niente di meglio che inventarsi un caso che non esiste”.

 

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