Pescara. “Domani il Consiglio del Parco discuterà la decadenza di un consigliere ma non ha ancora discusso quella di Mario Mazzocca, all’interno dal Consiglio da sindaco di Caramanico, oramai, decaduto da oltre due anni.
Perché il consiglio del parco non prende atto della avvenuta decadenza di Mazzocca? Perché è ancora lì e perchè due pesi e due misure? – si chiede Sara Marcozzi, Capogruppo M5S in Regione –
Il Sottosegretario regionale Mazzocca continua a mantenere due poltrone, quella di Consigliere regionale e quella di Consigliere del Parco della Majella, nonostante non abbia più titolo per mantenere quest’ultimo incarico, come già denunciato dal MoVimento 5 Stelle nell’interrogazione depositata alla Camera lo scorso marzo a firma dei deputati M5S Vacca, Colletti e Del Grosso – continua Marcozzi –
Ad aggravare la situazione l’atteggiamento di indifferenza dell’Ente Parco della Majella che addirittura da domani rischia di usare due pesi e due misure nei confronti dei cittadini per lo stesso caso.
Infatti all’ordine del giorno del Consiglio direttivo del Parco, che è convocato per domani, è previsto il punto relativo alla decadenza dall’incarico del Consigliere Giuseppe Di Rocco, ex sindaco del Comune di Fara S. Martino, che era stato nominato dalla Comunità del Parco quando era primo cittadino del comune del chietino.
Sul punto la legge 394/91 è inequivocabile – incalza Marcozzi – Ai sensi dell’articolo 9, comma 5 qualora siano designati membri della comunità del parco sindaci di un comune, la cessazione dalla predetta carica a qualsiasi titolo comporta la decadenza immediata dall’incarico di membro del consiglio direttivo e il conseguente rinnovo, entro quarantacinque giorni dalla cessazione, della designazione.
Mazzocca è stato nominato consigliere quando era Sindaco del Comune di Caramanico Terme. Comprendiamo l’affezione alla carica e strenua volontà di Mazzocca di rimanere attaccato alla poltrona ma è inspiegabile il comportamento omissivo del Presidente dell’Ente Parco Iezzi e del suo Direttore Oremo Di Nino, nonchè del Ministro dell’Ambiente che non intervengono immediatamente, ognuno per le rispettive competenze, per far rispettare semplicemente la legge che dovrebbe essere uguale per tutti”.