Delusione e amarezza. Con una lettera inviata questa mattina al sindaco Maurizio Brucchi e ai colleghi di Giunta, l’assessore alla cultura Marco Chiarini ha comunicato la sua volontà di rassegnare le dimissioni. Una lettera che giunge non senza sorprese visti gli attacchi, mediatici e non, che l’assessore, da soli tre mesi alle prese con l’incarico affidatogli dal primo cittadino, aveva ricevuto in particolare negli ultimi tempi, nonostante l’impegno profuso e la disponibilità sempre mostrata nell’accettare consigli e critiche da chiunque.
“Non sono un politico, sono un regista, un tecnico che, accettando l’incarico, si è messo al servizio della propria città e per lo stesso motivo sento ora di dover lasciare” si legge nella nota nella quale, ribadendo di non trovare più le condizioni per proseguire un impegno così importante ribadisce di poter offrire un servizio migliore restando al di fuori dal sistema “di cui ora sono molto critico e deluso”.
E non manca l’attacco nei confronti dei colleghi di Giunta e dalla situazione di conflitto interno presente nella maggioranza “che hanno minato periodicamente le mie certezze, il mio modo di intendere il mandato e il rapporto con i colleghi del Consiglio Comunale”.
Dimissioni che, tuttavia, il sindaco stesso ha respinto, congelando per 72 ore la decisione, invitando Chiarini a ripensare, con calma, alla decisione, prendendosi qualche momento in più di riflessione.
“Ne riparleremo tra qualche giorno”, ha detto Brucchi che, comprendendo le motivazioni che hanno spinto l’assessore a rimettere il mandato ricevuto, ha tuttavia, detto di voler accettare con serenità qualunque decisione sarà presa.
Berardini (M5S): “Non continuate a coprirvi di ridicolo”
Una mossa che non sorprende nessuno. Il consigliere di opposizione del Movimento 5 Stelle di Teramo, Fabio Berardini, accoglie senza alcuna sorpresa la richiesta di dimissioni dell’assessore alla cultura Marco Chiarini, sottolineando la gravità, in particolare, della sua accusa sulla presenza dei litigi all’interno della maggioranza.
“Per questo motivo”, ha detto Berardini, “chiediamo ai gruppi così detti border line, come Teramo soprattutto, di staccare la spina, soprattutto per evitare all’attuale amministrazione di continuare a coprirsi di ridicolo per una situazione che diventa sempre più insostenibile”.
Berardini rinnova, dunque, la richiesta di dimissioni, sebbene abbia la certezza che il suo appello non venga raccolto. “Abbiamo toccato il fondo politico” conclude Berardini, “ma il sindaco avrà la faccia tosta di andare avanti lo stesso. Dimettersi ora, infatti, decreterebbe la sua fine politica e ci vorrebbe troppo coraggio per farlo”.