Per questo motivo, secondo Carbone sarebbe necessario che la politica scenda in campo accanto a Confindustria e imprenditori, il motore dell’economia.
“Dobbiamo considerare che oggi è cambiata l’economia” continua il politico, “il problema è soprattutto capire come io imprenditore e industriale dovrò cambiare. Bisognerà essere al passo con la struttura e i processi produttivi, pensare non per i prossimi 3-4 anni, ma per i futuri 30-40. La rappresentanza degli imprenditori tra 10 anni dovrà assomigliare poco a quella attuale, ma soprattutto Confindustria sin d’ora dovrà approfondire i temi rilevanti del cambiamento in maniera rigorosa e approfondita. Il peggio della crisi è passato, ma bisogna una volta per tutte riconoscere che è stata superiore a quanto si è dichiarato. E gli imprenditori dovranno avere il coraggio di dire quanto dovremo cambiare ancora. Non si vede uno straccio di autoriflessione, di mea culpa sulle cause che hanno scatenato la crisi da parte di Confindustria, che pretende di dettare ancora le regole del gioco e di dare lezioni. Confindustria deve essere riformata e cambiare passo per rappresentare al meglio le imprese. Noi di Fli proponiamo un tavolo territoriale di confronto periodico e permanente nell’ambito della provincia di Chieti tra istituzioni e parti sociali, compresa Confindustria”.