Chieti, D’Amico (Pd) chiede consulta provinciale dell’economia e del lavoro il primo maggio

camillo_damicoChieti. Una consulta provinciale dell’economia e del lavoro nella giornata del primo maggio. È quanto richiesto da Camillo D’Amico, capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, a Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti.

Secondo D’Amico, infatti, la ricorrenza della festa dedicata ai lavoratori non può non tenere in considerazione la situazione in cui versano attualmente le aziende nostrane, che chiudono e delocalizzano aumentando considerevolmente il numero di disoccupati, inoccupati e del disagio sociale.

“Il nostro territorio non è affatto esentato dalle ricadute di una crisi certamente globale” spiega meglio il politico, “ma che può lasciare devastanti risultati finali in termini certamente di tenuta occupazionale ed economica in generale ma anche di coesione sociale. La reazione deve essere corale, sinergica ed anche di fantasia perché, a mio sommesso avviso, non esiste una terapia particolare per drenare il calo dell’occupazione e degli investimenti mista alla preoccupante delocalizzazione in atto, ma plurale e dove istituzioni, partiti, parti datoriali e sociali debbono fare sinergia lavorando molto sul merito dei problemi piuttosto che scadere in sterili discussioni ideologiche come purtroppo spesso accade. L’affronto nel merito dei problemi permetterebbe meglio di governare la globalizzazione dei mercati mantenendo competitive le nostre aziende e non significa sostenere la negazione dei diritti acquisiti negli anni dai lavoratori ma continuare a garantirli e rafforzarli nel tempo. Se non c’è lavoro ed occupazione non ci saranno diritti da salvaguardare e difendere”.

Nell’ottica di D’Amico, l’appuntamento del primo maggio dovrebbe pertanto essere propedeutico allo stipula di un nuovo “patto allo sviluppo” della provincia teatina da formalizzare e costruire in seguito nei contenuti e particolari. “E’ giunta l’ora” tuona il capogruppo Pd “che la provincia di Chieti non sia più mera spettatrice di quanto gli accade intorno e  subisca la quotidiana “lezione” di autorevoli esponenti del mondo del sindacato e dell’imprenditoria, quasi a volerne dettare l’agenda di lavoro, ma riprenda il timone del governo del proprio territorio; se ciò avverrà il gruppo che ho l’onore di presiedere eserciterà tutta la sua utile azione costruttiva con la fornitura di idee e progetti”.

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