Pescara. All’indomani dell’approvazione del bilancio comunale 2011 e del Piano triennale delle opere pubbliche 2011-2013, il gruppo consiliare del Pd traccia l’analisi delle sedute dell’Assise cittadina che hanno portato, dopo una controversa opposizione, alla promulgazione dei due documenti. Vittorie e rammarichi elencati, stamane, in conferenza stampa.
Opposizione dura e totale per il Piano triennale, più pacata per il bilancio, dopo aver ottenuto precedentemente alla discussione i propri obiettivi. Questo, a grandi tratti, il comportamento tenuto durante le ultime settimane di discussione in Consiglio e ricostruito, nelle motivazioni, dai consiglieri Pd Di Pietrantonio, Alessandrini, Fusilli, Del Vecchio e Marchegiani. Per il Piano triennale, l’obiettivo desiderato e raggiunto è la realizzazione del Parco Pineta Nord: “Un grande risultato, voluto per soddisfare anche le generazioni future per le quali abbiamo conservato l’ultimo lembo di verde in città”, afferma il capogruppo Di Pietrantonio. “La maggioranza ha accettato le nostre richieste: le aree private verranno espropriate ed è già stato individuato un mutuo da 6 milioni di euro”, aggiunge Del Vecchio. Ma se il Pd si vanta, con il suo intervento di aver “riportato il Piano a guardare le periferie, grazie ad una serie di piccoli lavori, cosa non prevista dalla maggioranza”, al contempo è scontento dell’atteggiamento “inconsistente ed evanescente conservato dal Libro dei sogni”, come spesso hanno ribattezzato il Piano, “per interventi come il collegamento finale della Strada Pendolo, per il quale non sono stati previsti fondi comunali, ma privati: quindi non c’è decisione ferma di azione”, commenta Di Pietrantonio.
Per il bilancio, il cosiddetto “ostruzionismo pesante” è stato evitato dal Pd perché ancor prima dell’inizio della discussione, l’occupazione dell’aula del 4 aprile scorso da parte dei sindacati, appoggiati dallo stesso Pd, ha generato il ristoro dei fondi tagliati al capitolo sociale: “450mila euro sono stati riconsegnati direttamente alle richieste delle sigle sindacali e 250mila allo stesso capitolo dall’approvazione dei nostri emendamenti” evidenzia Del Vecchio giovandosi del successo ottenuto, insieme all’eliminazione degli aumenti per i canoni degli immobili sportivi e culturali e delle rette scolastiche: “Questa è la grande vittoria del bilancio, in favore delle fasce più deboli dei pescaresi: tutto il resto sono solo chiacchiere”, incalza Del Vecchio. Rimane un grande rimorso: “Non essere riusciti a far prelevare queste somme”, sottratte ai fondi per le assunzioni a tempo determinato per l’assunzione di personale comunale, “dai veri capitoli superflui: consulenze, tornelli e Festival d’Annunziano, definito dall’amministrazione un obiettivo strategico; ma la battaglia continuerà in sede di variazioni di bilancio”, spiega ancora il vice capogruppo.
Ribadisce il Pd, con lo stesso Del Vecchio, di non aver fatto ostruzionismo, e se è servito tutto questo tempo per discutere i documenti “è stato per i numerosi emendamenti presentati dagli interni alla maggioranza: noi ci siamo impuntati un solo giorno su aspetti fondamentali, a volerlo saremmo rimasti inchiodati per mesi”. Si apre così la critica politica più aspra dell’intera questione, spiegata da Gianluca Fusilli, culminata con il voto di ieri che ha approvato il bilancio con 27 voti “racimolati” dalla maggioranza e con il solo capogruppo Di Pietrantonio rimasto sugli scranni a votare per un Pd completamente disertore: “Come dicono gli anglosassoni, un voto ‘not in my name’, abbiamo dato un segnale preciso di non condivisione delle modalità con le quali è stato presentato il bilancio al Consiglio: in ritardo e senza una condivisione preventiva, anche all’interno della maggioranza”. Se, quindi, ostruzionismo non c’è stato e il Pd ha accordato (remissivamente) il bilancio alla maggioranza, “è solo perché abbiamo riconosciuto ai capigruppo Lerri, Sospiri e Dogali la capacità di governare la città”, spiega Fusilli, “abbiamo riconosciuto solo i loro interventi migliorativi, e non l’intervento mancato di Mascia e dei suoi compagni di Giunta che nulla hanno fatto: questo è un bilancio frutto solo dell’accordo tra i partiti di maggioranza e opposizione”.
In chiusura, il Pd non manca di lanciare un avvertimento al sindaco: “Festeggia per aver racimolato 27 voti, grazie a promesse fatte alle ‘suocere’ della sua maggioranza, che ora l’aspetteranno al varco per riscuotere i crediti: il sindaco stia attento perché quando un allenatore è in odore di esonero, la squadra lo abbraccia e lo conforta quando segna, ma la settimana dopo il mister va sempre a casa”, conclude Fusilli.
Daniele Galli