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Chieti Calcio, Giustizia Sociale: ‘Sindaco impedisca di indossare le maglie neroverdi e l’utilizzo dell’Angelini’

Chieti. “La S.S.D. Calcio Chieti rischia di diventare la “barzelletta d’Italia” e questo lo dobbiamo sia alle varie Società che in questi anni si sono susseguite al timone della stessa, ma soprattutto a chi non ha vigilato e se ne è completamente “lavato le mani” lasciando deturpare, al primo “imprenditore” o presunto tale che si è avvicinato colori neroverde, il patrimonio calcistico cittadino”.

 Si legge così in una nota di Giustizia Sociale, che prosegue: Le continue mancanze di rispetto nei confronti di una tifoseria, ormai rassegnata, non hanno minimamente toccato il Sindaco Umberto Di Primio e l’Assessore allo Sport Viola che devono una spiegazione immediata per il loro totale “menefreghismo” verso un bene collettivo come la Calcio Chieti. La situazione è ormai diventata gravissima, e solo un intervento netto e deciso da parte dell’Amministrazione Comunale può almeno salvaguardare un onore ormai quasi irrimediabilmente scalfito. Se il Sindaco è a conoscenza di situazioni Societarie poco chiare è arrivata l’ora di parlare ma soprattutto di AGIRE. Giustizia Sociale chiede al Primo Cittadino di far sentire la voce della città, invitando la dirigenza a non giocare con le magliette dai colori neroverde, simbolo inequivocabile del calcio teatino, e, soprattutto, revocare alla società l’autorizzazione all’uso dello stadio Angelini, terreno glorioso che ha, negli anni, assorbito sudore, sacrificio e lavoro di tanti campioni del calibro di Chiesa, Quagliarella, Grosso, ecc., di cui la tifoseria ne va orgogliosamente fiera”.

 “Non si può lasciare sempre in mano alla Tifoseria Organizzata la decisione di bloccare gli allenamenti, far spogliare atleti e Dirigenti dei colori sociali o altre iniziative del genere – conclude la nota – che poi portano conseguenze personali come DASPO o addirittura il carcere”.