Stando, infatti, a quanto sottolineato dal presidente, per il taglio delle erbe sarebbe stato impiegato dapprima il personale dipendente, al quale durante la scorsa estate è stato richiesto uno sforzo straordinario, quindi attivando convenzioni con Comuni e Comunità Montane e, solo dove necessario e per rispondere ad interventi non dilazionabili, ricorrendo ai privati.
“E’ di tutta evidenza” continua Di Giuseppantonio “che le spese sostenute per tali interventi, che sono ancora tutte da analizzare e validare, tengono o non tengono conto di determinate voci di costo. In particolare per quello che riguarda la Provincia non si può, accanto alla spesa per il personale, non considerare l’ammortamento dei mezzi, i costi vivi per i materiali e le attrezzature, per le riparazioni, per il carburante, per gli imprevisti, ecc.. Costi che, al tirar delle somme, porteranno la spesa complessiva sostenuta a raggiungere una somma superiore. Purtroppo anche in questa circostanza, secondo il suo costume, il capogruppo del Pd Camillo D’Amico non ha esitato a “dare i numeri” e a cavalcare il dramma dei lavoratori interinali ben sapendo che questi ultimi non potevano essere assunti perchè la legge lo vieta e lo vietano le condizioni finanziarie disastrose che l’amministrazione di cui egli ha fatto parte ci ha lasciato in eredità. Gravissima è anche l’affermazione di D’Amico laddove parla di “ditte talune delle quali create allo scopo”, gettando un’ombra pesante sulla vicenda: se ha elementi che facciano ipotizzare manovre torbide o illegali si rivolga agli organi competenti, cosa che comunque a questo punto farò io per tutelare l’immagine e la dignità dell’Ente, di chi lo rappresenta e di chi lo gestisce. Sappia, comunque, Camillo D’Amico che quanto a onestà e trasparenza non prendo lezioni da nessuno, tantomeno da lui”.