“La vicenda giapponese deve farci riflettere” spiega meglio Barone “su tutti gli interessi economici che rischiano di mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei cittadini. La famosa Lobby Nucleare è una cerchia ricca e potente, che ruota intorno al ministero dell’economia, del commercio e dell’industria ed ha il controllo della politica nucleare. In Giappone, le sue ramificazioni comprendono la Federazione delle aziende energetiche (Fepc), l’agenzia per la sicurezza industriale e nucleare (Nisa), i gruppi industriali che costruiscono le centrali ( Toshiba e Hitachi in testa ) e i loro fornitori. Questo gruppo di potere si è dimostrato maestro nel manipolare l’informazione e finanzia importanti campagne pubblicitarie sulla sicurezza del nucleare. La collusione tra tutti questi soggetti impedisce una reale discussione sul nucleare e sulla sua opportunità”.
Nel frattempo, si chiede il Pd, quante saranno le vittime e chi si assumerà le responsabilità? In Europa, gli altri paesi UE fanno un passo indietro nella loro politica nucleare, con l’analisi dei pro e i contro di questa fonte energetica e sottoponendo le centrali nucleari a standard sulla sicurezza molto rigidi.
“Il governo italiano” sottolinea Barone “è l’unico che porta avanti un piano sul nucleare completamente errato. Infatti, oltre che trattarsi di centrali nucleari di terza generazione, ancora è chiaro il discorso sullo smaltimento delle scorie radioattive ( in particolare quali siti saranno destinati a questa funzione) e i soggetti che si occuperanno di questa gestione. Sappiamo che quando ci sono appalti appetibili la criminalità organizzata è sempre in agguato. Per evitare tutto questo, sara’ indispensabile andare a votare al referendum del 12 / 13 Giugno sbarrando il SI per fermare il nucleare. Occorre l’impegno di tutti i cittadini per raggiungere il quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto”.