Pescara, Colazilli (Cna): “Dragaggio ritardato, uno stillicidio”

dragaggioPescara. A due settimane dal dragaggio dei 2mila metri cubi di fanghi dall’imboccatura del porto canale, si attende il successivo passo della Regione per un’operazione di escavo più massiccia. Da più fronti giungono lamentele per l’attesa: “Mentre il porto di Pescara affonda nella melma, la burocrazia ritarda l’avvio di lavori che tutta la comunità economica pescarese e regionale aspetta da mesi”, tuona oggi la Cna pescarese.

A parlare è il presidente della Cna di Pescara, Riccardo Colazilli, che giudica “inaccettabile e incomprensibile il ritardo con cui le autorità incaricate di eseguire il dragaggio per la rimozione di centinaia di migliaia di metri cubi di fanghi che hanno ormai reso inagibile il porto, e reso ormai impossibile l’accesso alle banchine”.

E l’episodio della scorsa settimana ha segnato pesantemente tutto l’ambiente per non essere rivangato come emblema del collasso della struttura: “Non è bastato neppure l’episodio clamoroso della petroliera incagliata al largo del porto pescarese nei giorni scorsi per suonare la sveglia”, attacca Colazilli, “nonostante tutti gli operatori che attorno all’attività del porto, e con le attività del porto, traggono la propria ragione di reddito e di vita abbiano denunciato a più riprese lo stato completo di paralisi in cui versano le loro attività, manifestando anche in modo clamoroso il proprio disagio”.

“Non si comprendono i motivi di questo stillicidio, soprattutto se si considera che l’Agenzia regionale di tutela e controllo ambientale, l’Arta, già dalla fine del mese di ottobre dell’anno passato ha dichiarato di ‘aver fornito ai competenti servizi regionali il supporto tecnico per il rilascio delle necessarie autorizzazioni’ ”, precisa sgombrando il campo dal rimbalzo di accuse tra il sindaco e l’Arta, “Il tempo dell’attesa è finito, ora occorre passare all’azione prima che l’economia cittadina subisca un colpo definitivo” conclude il presidente della Cna pescarese.

Daniele Galli

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