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L’Aquila, ricostruzione edifici di pregio: i dubbi del Comune

L’Aquila. Il decreto emesso dal Commissario Gianni Chiodi, che definisce i requisiti affinché determinati immobili dei centri storici vengano ritenuti di pregio architettonico, rischia di ingolfare le procedure per la ricostruzione degli edifici di pregio dell’Aquila, danneggiati dal terremoto di due anni fa.

A sostenerlo è l’assessore alla Ricostruzione del Comune dell’Aquila, Piero Di Stefano, che ha inviato una nota al commissario Gianni Chiodi e al vice commissario Antonio Cicchetti.

“Malgrado le indubbie e ottime intenzioni che hanno mosso la stesura del decreto” ha spiegato Di Stefano “ho sollevato dei timori sul notevole ritardo nei tempi della ricostruzione con i compiti a cui questa commissione è preposta. La stessa, infatti, deve svolgere un lavoro importante, quello di stabilire se un palazzo è di pregio storico, artistico e architettonico, con la possibilità per i proprietari, pertanto, di ottenere dei contributi più alti. Ciò che preoccupa è che nella stessa commissione passeranno tutti i progetti di questo genere e dalla stessa dovranno essere esaminati uno alla volta”.

Secondo l’assessore “tale modo di procedere rischia rivelarsi un pericoloso collo di bottiglia e di intasare ulteriormente l’iter della ricostruzione dei centri storici, che per il concorso di diversi enti nel procedimento di approvazione dei progetti e nella definizione del contributo appare già da sé abbastanza problematico. Il decreto, inoltre, non chiarisce come l’aumento, possibile per questo particolare tipo di immobili, sia posto in relazione all’esame economico di competenza del consorzio Cineas anche per la particolare organizzazione dello stesso consorzio nell’esame delle pratiche”.

Di Stefano ha dunque proposto di “ancorare l’incremento del limite di contributo a riferimenti quanto più oggettivi e trasparenti possibile, allo scopo di dare certezze ai professionisti nella redazione dei progetti e di snellire l’iter per l’approvazione degli stessi, con la determinazione del contributo totale da concedere”.