Nello specifico, spiega Lolli, si verificherebbe “l’impossibilità per Cardiologia ed Utic di proseguire con l’attività di elettrofisiologia ed il reparto, per riaprire tutti i 20 posti letto previsti, necessita di ulteriori tre infermieri professionali. Venendo a mancare il lavoratore socialmente utile addetto alla segreteria del servizio, che effettua circa 40mila prestazioni l’anno, si avrebbe un allungamento delle liste di attesa. Per la pneumologia, senza la riconferma dei due dirigenti medici, non sarebbe più possibile svolgere l’attività di Utir con notevole disagio per la rianimazione. Per l’oncologia, in assenza dei sei infermieri professionali precari, verrebbe meno l’attività dei 10 posti letto in ricovero ordinario, quella dei 6 posti letto della Medicina Universitaria 2, i due posti letto di ricovero ordinario della Gastroenterologia. Inoltre la mancata riconferma del dirigente medico precario dell’Oncologia comporterebbe una contrazione dell’attività di Day Hospital, con conseguente allungamento delle liste d’attesa. Per la Neurologia, la mancata riconferma dei due Medici precari, comporterebbe l’impossibilità di effettuare i turni di servizio e l’abolizione dei posti letto di ricovero ordinari. Inoltre, tale settore dovrebbe essere ricollocato nei propri locali appena risistemati e pertanto necessita di ulteriori 8 unità infermieristiche. Infine, la mancanza di due dirigenti medici comporterebbe la chiusura del centro di riferimento e di prescrizione per la sclerosi multipla. Per la neuro fisiopatologia il mancato rinnovo del contratto per il tecnico comporterebbe una contrazione del 30% dell’attività, mentre per l’endocrinologia il mancato rinnovo del contratto al dirigente medico comporterebbe la chiusura del reparto. Tali chiusure comporterebbero anche l’annullamento di ben quattro scuole di specializzazione”. Stessa situazione si verificherebbe nel dipartimento di chirurgia ad Endoscopia Digestiva, nei reparti di Chirurgia Senologica, Oculistica, Chirurgia Vascolare, Urologia, Neurochirurgia, Chirurgia trapianti. “E’chiaro quanto la già difficilissima situazione determinata dal sisma del 6 aprile 2009 diventerebbe insostenibile per cittadini e per il personale dell’Ospedale. Come intende intervenire, dunque, il Ministro per evitare che il Presidio medico del San Salvatore de L’Aquila viva questa ulteriore tragedia, non riuscendo più di fatto a garantire moltissime servizi indispensabili per la cittadinanza?”.