Chieti. “Dopo mesi di inattività e solo a seguito di una formale richiesta di convocazione avanzata dai Commissari di minoranza, è tornata a riunirsi la V commissione Sport e cultura”.
Così in una nota i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Chieti, Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo, che aggiungono: “L’ordine del giorno riguardava l’esame della situazione gestionale degli impianti sportivi comunali, in particolare del Palatricalle sul quale il MoVimento 5 Stelle, nei mesi scorsi, aveva avanzato parecchie perplessità legate proprio alla gestione ed alla riscossione dei canoni di concessione.
Come sappiamo, la struttura costa tantissimo al Comune; secondo le stime dell’Ing. La Rovere qualcosa come 200.000 euro all’anno e ciò nonostante, è stata concessa in gestione per poche migliaia di Euro alle società sportive che ad oggi, stando alle dichiarazioni di Assessore e Dirigenti, non hanno versato nemmeno un centesimo alle casse comunali. Proprio all’esito della scorsa riunione di Commissione, avevamo chiesto all’Assessore Viola ed agli Uffici competenti di conoscere con esattezza i dati relativi ai pagamenti che le società sportive devono versare all’Ente in ragione della concessione”.
“Ebbene – proseguono i Consiglieri del MoVimento – i funzionari ed i dirigenti del settore hanno confermato che solo a seguito di quella nostra richiesta e dopo anni di affidamento, gli uffici hanno provveduto a verificare lo stato dei pagamenti ed hanno evidenziato importanti posizioni debitorie da parte delle società sportive che hanno gestito gli impianti. La situazione ci sembra paradossale, soprattutto se si considera la grave situazione economico-finanziaria in cui versa il Comune di Chieti che pur di far cassa non esita ad aumentare le tariffe dei servizi ma rischia di far prescrivere i crediti che vanta da importanti società sportive. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo, occorre ripensare in maniera organica la gestione degli impianti: innanzitutto ne devono poter usufruire tutti i cittadini visto che si tratta di impianti pubblici e se questi sono utilizzati anche da società sportive, queste devono garantire la necessaria e puntuale compartecipazione ai costi di gestione. Rifiutiamo di credere che il Comune sia rimasto, per anni, volutamente inerte a causa di chissà quali atteggiamenti di favore riservati a questo o a quell’imprenditore sportivo… Crediamo tuttavia che, come per altri aspetti legati alla gestione della cosa comune, si debbano studiare soluzioni alternative, slegate dai vecchi schemi che vedono il costante intreccio di rapporti tra politica ed imprenditoria”.