L’Aquila. ‘E’ incredibile come, a distanza di oltre sette anni, per L’Aquila ed il cratere sismico qualsiasi norma necessaria alla ricostruzione o all’ordinaria amministrazione dei Comuni interessati debba arrivare all’ultimo minuto, con emendamento all’ultimo atto normativo utile’.
Si legge in una nota del comitato aquilano di Possibile.
‘Naturalmente riteniamo positivo questo ennesimo, tardivo provvedimento, che però – sottolineano da Possibile – ricordiamo essere una correzione della ultima ora ad un grossolano errore di chi ha scritto la norma sui fondi per i bilanci comunali.
Quindi, ben venga aver scongiurato il pericolo di un ennesimo aumento della Tari, ma il partito di maggioranza ci risparmi la solita pantomima del “grandissimo risultato”: si tratta, infatti, soltanto di atti dovuti da parte del governo.
A distanza di così tanto tempo dal terremoto è incredibile ed irritante che bisogna sempre rincorrere. Cambiano i governi, le cialtronerie sono però sempre le stesse’.
‘Finalmente, oggi il Senato ha rimediato, con l’approvazione di un apposito emendamento, ad un grossolano errore contenuto all’art.3 del D.L. Enti locali, che riferiva il trasferimento dei 16,5 milioni di ristoro per le minori entrate tributarie della Tari agli anni precedenti e non al 2016.
E così, anche se a Ferragosto, i Comuni potranno approvare l’Assestamento di Bilancio, che equivarrà al vero Bilancio preventivo, con il reintegro del contributo statale. Certamente, è deplorevole il ritardo con il quale il Governo ed il Parlamento hanno riconosciuto questo trasferimento ai Comuni a causa del sisma, che di fatto paralizza l’attività amministrativa e frena gli investimenti di cui la città dell’Aquila, in particolare, ha urgente bisogno. Rimane, soprattutto, l’aumento della Tari del 23/% difficilmente sopportabile da tante famiglie in difficoltà e dai tanti esercizi commerciali che rischiano la chiusura.
Rimane anche, purtroppo, la brutta figura del ping-pong Comune- Governo che ha penalizzato i cittadini e che ha ingessato la normale attività amministrativa. Come di consueto, gli errori di dirigenti statali o le sviste di politici distratti vengono pagati da cittadini incolpevoli, che meriterebbero più attenzione.
E’ quanto si legge in una nota di Lelio De Santis, segretario regionale dell’Italia dei Valori Abruzzo.
‘Pur assegnando un contributo straordinario di 18,5 milioni di euro, (per l’Ufficio tecnico, il sociale e della scuola dell’obbligo ivi compresi gli asili nido,la viabilità, il Trasporto pubblico locale ed il ripristino e manutenzione del verde pubblico) anche questo decreto enti locali, come accaduto lo scorso anno, presenta alcuni passaggi normativi fortemente critici, che si configurano come veri e propri aiuti del Pd nazionale a quello aquilano’.
A dichiararlo la parlamentare aquilana del M5S Enza Blundo.
‘Invece di presentare soluzioni a favore delle piccole e medie imprese aquilane, che continuano ad essere pesantemente emarginate dalle operazioni di ricostruzione per l’assenza della previsione di un tetto al massimo ribasso nelle gare d’appalto e per l’impossibilità di ricorrere all’avvalimento, consentito invece nelle operazioni di ricostruzione in Emilia,il Governo – continua Blundo – ha inserito nell’articolo 3 una disposizione che permette all’Amministrazione Comunale di poter utilizzare i procedimenti della ricostruzione privata e non quelli a evidenza pubblica previsti dall’attuale legge, nei casi in cui debba sostituirsi ai privati nelle operazioni di ricostruzione’.
‘Questa manovra – aggiunge l’esponente pentastellata – non solo è contraria a qualsiasi minimo requisito di trasparenza, ma lascia pensare ad un’ unica giustificazione: la volontà del Governo di far gestire, con ampia discrezione e sulla base di calcoli politico-elettoralistici, all’Amministrazione Comunale i fondi della ricostruzione privata. Una scelta che non sorprende se pensiamo che il prossimo anno a L’Aquila si voterà per le amministrative’.
‘Ho denunciato in Commissione Bilancio questa ennesima farsa, illustrando i miei emendamenti e ordini del giorno che andavano in direzione opposta, ma sono stati tutti respinti, con l’apposizione della ennesima vergognosa questione di fiducia. Non resta che sperare in un risveglio delle coscienze anche negli aquilani’ – conclude Blundo.